"LE RADICI DEL LAVORO", IN PIAZZA 6000 LAVORATORI. ROTA: "QUESTO GOVERNO PARLA TANTO DI MADE IN ITALY MA MORTIFICA IL LAVORO AGROALIMENTARE E AMBIENTALE"
Lavoratori in piazza per chiedere il rilancio della lotta al caporalato, il rinnovo dei contratti scaduti, la valorizzazione di bonifica e forestazione, ammortizzatori sociali, più tutele e welfare con il rinnovo del ccnl alimentare
Si è svolta oggi a Roma la mobilitazione nazionale unitaria di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. I sindacati dell’agroalimentare hanno portato, come promesso, 6000 lavoratori in Piazza Bocca della Verità, con un presidio inserito nel solco delle mobilitazioni unitarie promosse da Cgil, Cisl e Uil negli ultimi mesi, a partire dalla grande manifestazione del 9 febbraio. Ha partecipato all'iniziativa anche il Segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra.
“Portiamo la voce di un popolo di 2 milioni di lavoratrici e lavoratori per contestare un Governo che ha dichiarato di aver abolito la povertà, ma in realtà ne sta creando di nuova”, ha detto dal palco il Segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota, intervenuto dopo diversi lavoratori e lavoratrici dell’agroalimentare e dell’ambiente. Tante le persone coinvolte dalle richieste di Fai Flai e Uila a livello nazionale: 25 mila pescatori, 60 mila forestali, 400 mila alimentaristi, 2 mila allevatori, altri 2 mila dipendenti dei consorzi agrari, 10 mila quelli dei consorzi di bonifica, ai quali si aggiungono 25 mila impiegati e 1 milione e mezzo di operai per l’agricoltura. Tra le richieste avanzate nella piattaforma, gli ammortizzatori sociali per la pesca e quelli per gli operai agricoli dei territori pugliesi colpiti da xylella e gelate, che sono stati riconosciuti solo per metà rispetto a quanto promesso. Ci sono poi le proposte per la valorizzazione dei consorzi di bonifica come strumenti per la tutela idrogeologica del territorio, nonché per rinnovare al più presto i contratti nazionali degli allevatori e dei forestali, scaduti da 10 e 7 anni.
Presenti anche tanti lavoratori dell’industria alimentare, che si avvicina alla scadenza contrattuale: la prossima settimana i sindacati dovranno approvare la piattaforma definitiva con la quale aprire la negoziazione. “Più salario, più tutele, più welfare sono le basi per il rinnovo di questo come degli altri contratti”, ha tuonato dal palco Onofrio Rota: “Contratti che devono regolare tutti i lavori, tutte le aziende e tutti i lavoratori: è questa la vera tutela, non il salario minimo per legge. Chiediamo a Governo e Parlamento di non fare altri sbagli come quelli sulla liberalizzazione dei voucher e le collaborazioni, intervengano piuttosto contro il dumping contrattuale e sulle troppe tasse pagate ogni mese con la busta paga”.
Al centro della manifestazione, anche la lotta al caporalato, ricordata da tutti e tre i leader dei sindacati di categoria, Onofrio Rota (Fai Cisl), Giovanni Mininni (Flai Cgil) e Stefano Mantegazza (Uila Uil). Secondo Rota “non bastano le ruspe sui ghetti, occorre costruire case, togliere il controllo degli alloggi pubblici alle mafie, toglierlo al sistema clientelare e corruttivo: questa è vera sicurezza, assieme al contrasto delle aziende agricole senza terra. Gli strumenti per farlo ci sono, occorre dare piena applicazione alla legge 199, sostenere le buone pratiche attivate sui territori grazie al nostro contributo, e poi mettere in campo gli ispettori promessi, che nessuno ha ancora visto. Questo governo – ha detto Rota – parla tanto di Made in Italy ma in realtà sta mortificando il mondo del lavoro agroalimentare”.
Sulla pagina Facebook della Fai l'intervento integrale di Onofrio Rota: https://www.facebook.com/640532226073481/posts/1978303158963041/