LAVORATORI AGRICOLI, INTERVISTA DI AVVENIRE A ROTA: “LASCIATI SENZA SOSTEGNI”
Il segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota intervistato da Cinzia Arena di Avvenire spiega le ragioni della mobilitazione dei sindacati: "Stagionali discriminati"
Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria il governo ha concesso due bonus ai lavoratori agricoli stagionali: il primo da 600 euro nel mese di marzo e il secondo da 500 euro ad aprile. "Ma a parte questi due bonus sono rimasti sempre esclusi, anche quelli dei settori agrituristico e florovivaistico. Nonostante siano state perse oltre due milioni di giornate di lavoro nel 2020", spiega Rota. "Vengono considerati lavoratori di serie B, con questi stipendi converrebbe ricorrere al reddito di cittadinanza", aggiunge Rota, ricordando che gli stagionali del turismo hanno avuto circa settemila euro di bonus in questi mesi. "C’è un’immagine dell’agricoltura come di un mondo fatato che non ha subito contraccolpi ma il dato oggettivo è che si sta lavorando meno visto che il comparto Horeca legato alla ristorazione e agli alberghi, è fermo", sottolinea il segretario della Fai-Cisl. La lista delle discriminazioni evidenziate dai sindacati è lunga, spia di un malessere profondo. L’accesso al reddito di emergenza ad esempio è stato impedito a chi ha usufruito anche di un solo bonus, i lavoratori delle cooperative non possono usufruire della disoccupazione Naspi, c’è poi il comparto della pesca che da tempo aspetta l’istituzione di una cassa integrazione stabile. "Si tratta di lavoratori già svantaggiati, i cosiddetti working poors che rischiano di diventare ancora più poveri quando andranno in pensione", conclude Rota.
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