VINITALY, AL 55° SALONE DEL VINO LA PARTECIPAZIONE DI FAI-CISL E TERRA VIVA. ROTA: "LAVORATORI PROTAGONISTI NELLA CRESCITA DEL SETTORE"
Fai-Cisl e Terra Viva dal 2 al 5 aprile a Vinitaly con il convegno "Dal vigneto al calice" e con uno stand per produttori e visitatori che ha registrato altissima partecipazione. Rota: “Superare antitesi tra lavoro e sostegni: bisogna applicare contratti e aumentare reddito, tutele, sicurezza”. Sempre a Verona riunito l'Esecutivo nazionale che ha approvato il bilancio consuntivo 2022.
“Oggi molti lavoratori considerano il lavoro agricolo ancora come transitorio verso altri settori più remunerativi, come ha dimostrato il recente bonus in edilizia spostando parecchia manodopera dall’agricoltura al comparto edile, che ha avuto un periodo di maggiore continuità e migliori redditi: ma la sfida è rendere il lavoro agroalimentare sempre più attrattivo e qualificato, investendo su formazione, politiche attive e mercato del lavoro più efficiente”. Lo ha detto il Segretario Generale della Fai-Cisl Onofrio Rota intervenendo a Vinitaly al convegno “I mercati del vino italiano e le nuove competenze”, organizzato da ForAgri con la partecipazione di imprenditori, ricercatori e istituzioni.
“Ad oggi – ha aggiunto il sindacalista commentando le recenti parole del Ministro Lollobrigida, secondo cui ‘è meglio lavorare nei campi che stare sul divano con il reddito di cittadinanza’ – abbiamo troppe polemiche inutili e pochi fatti: governo, imprese e sindacati devono superare questa antitesi tra lavoro e sostegni al reddito, e per farlo bisogna rafforzare il lavoro con la piena applicazione dei contratti, sia nazionale che provinciali, e più reddito, tutele e sicurezza, mentre i sostegni sono fondamentali ma vanno riservati a chi è realmente impossibilitato ad accedere al mercato del lavoro”. “Il Ministro Lollobrigida – ha spiegato Rota – ha ragione quando dice che lavorare in agricoltura non è svilente, infatti come sindacato siamo i primi a promuovere una narrazione diversa del lavoro nei campi. Però sfruttamento, lavoro nero e baraccopoli sono una realtà innegabile: torniamo a chiedere di valorizzare gli enti bilaterali territoriali per favorire un incrocio tra domanda e offerta di lavoro più efficace e controllato, sul modello di quanto sperimentato positivamente proprio qui a Verona”. “In pochi anni – ha aggiunto il sindacalista – siamo passati dallo scandalo del metanolo al top nei mercati globali: il settore vitivinicolo italiano è un esempio raro di riscatto, di capacità di fare sistema, conquistare i consumatori, valorizzare le specificità del territorio, ma soprattutto di qualificazione dei lavoratori, che sono i veri protagonisti di questa crescita”.
La presenza della Fai-Cisl ha accompagnato l'esordio di Terra Viva - associazione cislina che riunisce oltre 31 mila liberi produttori agricoli - nel più importante salone internazionale del vino. Visitatissimo lo stand Terra Viva, che ha esposto oltre 50 vini di 25 produttori e alcuni pregiati oli extravergine d'oliva, in presenza di numerosi visitatori, buyer e rappresentanti delle istituzioni.
Sempre a Verona la Fai Cisl ha riunito il 3 aprile l'Esecutivo nazionale, che ha approvato il bilancio consuntivo 2022.
Ma la presenza della Fai e di Terra Viva ha visto il 4 aprile anche la realizzazione del convegno "Dal vigneto al calice", momento di riflessione e confronto tra esperti del settore su strategie, performance e scenari evolutivi della filiera vitivinicola.
“Le performance del vino nel 2022 ha registrato un valore positivo con 8 miliardi di export. Tuttavia incombono due dossier estremamente rilevanti. Da un lato la proposta irlandese e più recentemente quella cilena sull'inserimento di health warning e dall'altra la proposta di regolamento sugli imballaggi che tra le varie disposizioni vorrebbe sostituire il riciclo, nel quale l'Italia ha raggiunto l'88%, con il riuso”, sono le affermazioni della Presidente di Federvini Micaela Pallini.
“La Federdoc - ha spiegato invece il presidente nazionale di Federdoc Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi - è stata pioniere della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nel settore vino attraverso lo standard Equalitas. Siamo stati i primi ad accogliere l’esigenza dei consumatori e dei nostri produttori di raggiungere un nuovo e più elevato livello di qualità sintesi anche di valori etici come la sostenibilità. La sfida attuale e futura del nostro settore è quindi offrire al mercato un prodotto dalla qualità onnicomprensiva che vanti elevati standard di certificazione nel rispetto in primis dell’ambiente e della società.”
"Il settore vitivinicolo - ha detto il Segretario Generale della Fai-Cisl Onofrio Rota, concludendo l'iniziativa - lo dimostra: durante la pandemia abbiamo visto imprenditori finanziare voli da Paesi dell’Est pur di assumere in azienda lavoratori già conosciuti nelle vendemmie precedenti, questo perché il lavoro richiede competenze, esperienza, conoscenza. Dunque sindacati, imprese, istituzioni e governo devono remare in un'unica direzione: quella del lavoro di qualità, ben formato, contrattualizzato e retribuito lungo tutta la filiera", ha concluso Rota.