AGROALIMENTARE, FAI CISL CALABRIA: "BENE ASSESSORE GALLO, SERVE UN PATTO REGIONALE PER IL LAVORO E LA PERSONA"
«È senza alcun dubbio importante – dichiara Michele Sapia, Segretario generale Fai Cisl Calabria in una nota – l’iniziativa dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, di un sostegno al comparto agroalimentare calabrese attraverso l’incentivazione della presenza di prodotti di qualità del nostro territorio sugli scaffali dei supermercati, con la necessaria collaborazione della grande distribuzione organizzata. L’agroalimentare, infatti, non deve essere considerato un settore a sé stante, ma un complesso sistema economico-produttivo che comprende altri fondamentali comparti, dalla produzione alla commercializzazione.
Sarà perciò molto utile per l’economia regionale proseguire su questo percorso al quale ogni attore deve portare il proprio contributo, come la Fai Cisl sostiene da sempre, nella convinzione che la cooperazione e il confronto siano il punto di partenza per il rilancio del sistema agroalimentare; un sistema che costituisce in Calabria un segmento sociale chiave in termini occupazionali ed economici, con un importante peso nel comparto manifatturiero. Così come consideriamo un fondamentale elemento strategico, se si vogliono raccogliere le tante sfide che attendono il presente e il futuro del sistema agroalimentare calabrese, lanciare un chiaro messaggio di rinnovamento e cambiamento culturale soprattutto ai giovani calabresi: un messaggio che parli, attraverso scelte concrete, di fare sistema e lavorare in sinergia.
Dobbiamo necessariamente essere ottimisti – prosegue Sapia –, soprattutto in questa fase di emergenza, durante la quale bisogna pensare al futuro in termini innovativi e cominciare a costruirlo. Perciò la Fai Cisl Calabria condivide l’ipotesi di lavoro dell’assessore Gallo: fare della crisi epidemiologica anche un’opportunità per il sistema agroalimentare, che proprio in questa situazione drammatica si sta dimostrando, oggi più di ieri, essenziale per tutta la comunità; non solo per l’economia, le imprese e il lavoro, ma per la vita stessa delle persone.
Siamo convinti che la condivisione delle idee sia la vera ricetta per costruire un nuovo modello di sviluppo regionale partecipato, etico e solidale anche nell’attuale difficile fase. Per questo oggi ribadiamo la necessità di concretizzare un Patto Regionale per il lavoro e per la persona nel Sistema Agroalimentare calabrese, con una strategia frutto di una visione di lungo periodo. Lavorare insieme, associazionismo sociale, imprese, sindacati, istituzioni, associazioni di categoria, università, strutture regionali come Arsac e Ara, con un unico obiettivo: il bene della persona e della comunità. La strada maestra è, dunque, quella di concretizzare progetti che rafforzino l’asse produzione-commercializzazione-distribuzione, per sostenere il valore delle produzioni di qualità. Uno strumento importante in questa direzione può essere la condivisione di un “Documento strategico per l’Agroalimentare in Calabria” che preveda garanzie per giuste retribuzioni ai lavoratori, giusti prezzi per i prodotti agricoli e comprenda un Accordo Regionale per valorizzare e sostenere il “Made in Calabria dell’Agroalimentare” sia fuori regione che nel nostro stesso territorio. In Calabria, il Sistema Agroalimentare esprime molteplici eccellenze che purtroppo sono frenate da squilibri infrastrutturali, logistici e burocratici.
Repetita iuvant. La nostra regione – sottolinea il Segretario generale di Fai Cisl Calabria – vanta 268 prodotti agroalimentari tradizionali (Pat), prodotti di nicchia che costituiscono un indiscutibile patrimonio del sistema agroalimentare e possiedono un alto valore gastronomico-culturale, ai quali però non si applica la tutela comunitaria. In Calabria si producono 13 vini Doc e 13 vini Igt, nonché 39 prodotti IG tra food e wine (Dop, Igp, Stg) e oltre 100 presunte varietà autoctone di vigneti che confermano l’antico passato viticolo regionale. Si tratta di un importante riserva di biodiversità agraria e alimentare (vegetale, zootecnica e microbica) in un territorio che è terzo tra le regioni UE per i terreni coltivati con metodo biologico, realtà leader per la coltivazione degli agrumi, seconda regione d’Italia nella produzione di olio, ai primi posti nel comparto ortofrutticolo; senza dimenticare il valore della risorsa idrica, con 30.000 sorgenti censite da cui sgorgano alcune tra le migliori acque potabili d’Europa. La Calabria è anche terra di innovazione: ricordiamo alcune idee come l’olio spalmabile e il gelato senza latte nate qui, nell’Università della Calabria.
È evidente che senza lavoro di qualità non si può parlare di innovazione e attività produttive: un sistema agroalimentare di questa importanza è reso possibile, infatti, dal lavoro svolto dagli oltre 106.000 lavoratrici e lavoratori agricoli e dai circa 10.000 lavoratori dell’industria alimentare, che operano in numerose aziende, alcune delle quali storiche. Ad essi è necessario garantire sicurezza e giuste retribuzioni.
Per tutto questo serve il confronto. Serve sostenere l’importante strumento della bilateralità territoriale, che esprime tutto il potenziale del settore agricolo in termini di rappresentanza sindacale e datoriale, per affrontare ove necessario anche le emergenze in termini di manodopera. Non servono, invece – conclude Sapia –, scelte inopportune che risulterebbero peraltro in contraddizione, in questo delicato momento di emergenza sanitaria, con ciò che si sta verificando positivamente in molte aziende sull’applicazione del protocollo nazionale in tema di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro per il contenimento della diffusione del virus Covid-19».