LA FAI-CISL PADOVA ROVIGO RINNOVA LA CAMPAGNA "SOS CAPORALATO"
Ha preso il via oggi la campagna anti-caporalato promossa dalla Fai Cisl Padova Rovigo per sensibilizzare lavoratori, aziende e consumatori al rispetto delle regole, per combattere lo sfruttamento e garantire la sicurezza alimentare. L’avvio dell’iniziativa ha coinciso con il Consiglio Generale del sindacato, svoltosi stamattina, alla presenza della segretaria nazionale della Fai Cisl Raffaella Bonaguro e del segretario generale della Fai Cisl del Veneto Andrea Zanin. La campagna durerà sei mesi e prevede l’affissione di cartelloni e spazi informativi qui quotidiani locali, anche on-line, con recapiti per denunciare eventuali abusi. Inoltre il furgone “Tutela in movimento” girerà per le aziende agricole sia della provincia di Padova che di Rovigo per informare sugli obiettivi della campagna “Sos Caporalato”. «La nostra iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare tutti, e soprattutto i lavoratori, a un fenomeno spesso considerato erroneamente limitato alle regioni del Sud – ha spiegato il segretario generale della Fai Cisl Padova Rovigo Gilberto Baratto – Invece esiste anche da noi e vogliamo farlo emergere, accendendo un riflettore sui pericoli generati dal mancato rispetto delle regole, legati innanzitutto allo sfruttamento, ma anche alla sicurezza dei lavoratori e a quella alimentare». La campagna “Sos caporalato” è iniziata nel 2018 a livello nazionale. E’ stato messo a disposizione un numero verde – 800899100 – attivo da lunedì a venerdì per chiunque voglia denunciare abusi. Risponde personale opportunamente formato, che smista le segnalazioni ai territori di competenza. «Quello che ci interessa – ha concluso Baratto – è che le persone di rendano partecipi di questo percorso, fornendoci quante più informazioni è possibile».
La campagna sarà avviata nei prossimi giorni anche nelle altre province del Veneto, coinvolte come Padova e Rovigo, che insieme a Verona contano il maggior numero di lavoratori agricoli, dal fenomeno del caporalato. Il messaggio è chiaro, come spiega il segretario della Fai Cisl del Veneto Andrea Zanin: «Con questa iniziativa vogliamo essere a fianco delle imprese che lavorano onestamente, e sono tantissime e vogliamo combattere anche tutta quell’area che sfugge ai controlli avvalendosi di mano d’opera irregolare, come le cooperative senza terra. Va sottolineato che nel settore agricolo è possibile assumere con tutta la flessibilità che può servire alle aziende. Per questa campagna abbiamo anche avuto il patrocinio della Regione Veneto. Chiediamo anche l’applicazione della legge 199 del 2016 e l’istituzione delle cabine di regia sulla qualità del lavoro agricolo, con i sindacati, le associazioni datoriali, l’Inps, l’Ispettorato del lavoro e l’Inail».
Un plauso alla Fai Cisl Padova Rovigo e a quella regionale per la campagna anti-caporalato è stata espressa dalla segretaria nazionale della Fai Cisl Raffaella Bonaguro. «A livello nazionale nel 2018 abbiamo attivato uno sportello di ascolto e un numero verde e riceviamo molte denunce in forma anonima, perché i lavoratori hanno paura. Speriamo che l’esempio del Veneto venga colto anche da altre regioni per contrastare lo sfruttamento dei lavoratori. Circa un mese fa abbiamo dato il via anche alla campagna per la sicurezza alimentare, strettamente legata al tema del caporalato. E dato che siamo schierati a fianco delle imprese che le regole le rispettano, chiediamo su questo il sostegno delle associazioni di categoria, perché salute e sicurezza vanno di pari passo». Lo scorso luglio la Fai Cisl nazionale ha lanciato anche la campagna “Mai più ghetti”, per fermare la proliferazione di baraccopoli nelle campagna e nei sobborghi urbani. «Un altro strumento per favorire la legalità – conclude Bonaguro – ci viene dall’applicazione della legge sulla condizionalità sociale, prevista dalla nuova Pac approvata a livello europeo, che il ministro si è impegnato ad applicare e che permette di destinare i contributi europei alle aziende che rispettano i contratti di lavoro».