UNILEVER, BENAGLIA: "BENE CONVOCAZIONE REGIONE, AZIENDA NE APPROFITTI PER RIVEDERE LE SCELTE ANNUNCIATE"
Il Segretario nazionale della Fai Cisl Roberto Benaglia: “Utile e tempestiva l’iniziativa della Regione Veneto, Unilever ne approfitti per ridiscutere le scelte annunciate”
La Regione Veneto ha deciso di convocare le parti sociali coinvolte nella crisi occupazionale della Unilever di Sanguinetto (Verona) per la mattina del prossimo 14 giugno. A renderlo noto è la Fai Cisl. L’incontro scaturisce sulla base dell’annuncio, da parte della multinazionale, delle procedure di licenziamento per 76 lavoratori dello stabilimento veronese a seguito del previsto trasferimento della produzione del dado Knorr in Portogallo. La convocazione avviene dopo lo sciopero e le proteste che nella giornata di ieri hanno caratterizzato l’azione dei sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil.
Le parti si riuniranno presso l’unità di crisi dell’assessorato al lavoro della Regione, che da diversi anni gestisce i casi di crisi occupazionale regionali. “Valutiamo come utile e tempestiva questa convocazione da parte dell’unità di crisi della Regione Veneto che permette senza dilazioni di affrontare il dramma occupazionale determinato dalle scelte di Unilever”, dichiara Roberto Benaglia, Segretario nazionale della Fai Cisl, che aggiunge: “Si tratta di una vertenza occupazionale nata in modo sbagliato, sia perché tradisce gli impegni e I sacrifici che i lavoratori e il sindacato hanno negoziato lo scorso anno, sia perché mette a rischio oggi 76 lavoratori e domani il restante centinaio”. “Chiediamo da subito alla multinazionale Unilever – conclude Benaglia – di sedersi al tavolo con un atteggiamento responsabile e attivo, ridiscutendo le scelte annunciate e dimostrando con fatti e proposte di avere a cuore la sorte di tutti i lavoratori e dello stabilimento. I sindacati veronesi si siederanno al tavolo per un confronto attivo, ma lavoratori e stabilimenti del settore alimentare italiano non possono diventare strumenti ‘usa e getta’. Il quadro del paese ci impone di fare di tutto per provare a salvare ogni posto di lavoro”.