CORONAVIRUS, ROTA: "MANIFESTO DI ASSISI BUSSOLA FONDAMENTALE PER LA RIPRESA"
Il segretario generale della Fai Cisl: “Green job e rural economy settori chiave nell’occupazione futura”
“Come firmatari del Manifesto di Assisi condividiamo l’appello dei promotori a costruire un’economia nuova, a misura d’uomo, contro la crisi. Il sindacato agroalimentare e ambientale, in questa sfida, c’è e ci sarà. Le nostre battaglie per l’innovazione contrattuale, per la valorizzazione del Made in Italy, per il potenziamento del lavoro forestale e della bonifica, da mettere al servizio dei territori contro degrado, spopolamento e dissesto idrogeologico, sono sfide che abbracciamo da tempo e che avevamo rilanciato anche con la nostra campagna “Fai Bella l’Italia”. Ora questi obiettivi vanno condivisi per panificare la rinascita del Paese nell’era post Covid-19, sapendo che potremo uscirne migliori soltanto se in grado di coniugare coesione, giustizia sociale, sviluppo sostenibile”.
Lo afferma il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, commentando la lettera aperta che i promotori del “Manifesto di Assisi” hanno inviato oggi ai firmatari.
“Questa lettera – aggiunge Rota – ci invita a considerare quel Manifesto una bussola fondamentale per orientarci verso la ripresa, e ci ricorda che non potremo affrontare con successo le sfide che ci attendono puntando solo su un massiccio quanto indispensabile intervento pubblico, perché ad essere determinante sarà anche la partecipazione attiva delle persone, delle imprese, di tutto il mondo del lavoro. Le parti sociali sono dunque chiamate a svolgere un ruolo centrale nell’unire il Paese, che rischia inevitabilmente di essere più fragile e disgregato. Ma siamo anche convinti che già nel nostro dna produttivo siano presenti tante risposte positive, se solo pensiamo alla nostra leadership nelle produzioni agricole, nella sicurezza e nella qualità delle produzioni alimentari, nell’economia circolare, nella chimica verde. La stessa Organizzazione Mondiale del Lavoro – conclude il sindacalista – ha recentemente individuato nei green job e nella rural economy settori chiave tra quelli in grado di generare in futuro posti di lavoro. A noi il compito di contribuire a generare occupazione in quantità e qualità, con redditi dignitosi, relazioni industriali strutturate, dentro un quadro di economia reale e concorrenza leale”.