GIORNATA DEL SUOLO, ROTA: “APPROVARE LEGGE CONTRO CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA”
“Serve maggiore consapevolezza su quanto prezioso sia il suolo, in quanto risorsa limitata e dalla quale dipende la nostra stessa sopravvivenza. La giornata odierna è un’occasione in più per riconoscere ai lavoratori agricoli il ruolo che svolgono quotidianamente per garantire cibo di qualità a tutti, prendendosi cura del territorio, ma anche per sottolineare il valore di categorie professionali come gli addetti dei Consorzi di bonifica e gli operai idraulico forestali, tra l’altro privati vergognosamente del contratto nazionale da ben otto anni: senza sostenere questi lavoratori, la cura del suolo e della sua biodiversità sono praticamente inimmaginabili”.
Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il segretario generale Onofrio Rota, in occasione della Giornata mondiale del suolo, dedicata quest’anno dalla Fao al tema “Manteniamo il suolo vivo, proteggiamo la biodiversità del suolo”.
“Ricordiamo al Governo italiano – prosegue il sindacalista – che nonostante i vari step in Parlamento non abbiamo ancora una legge nazionale vera e propria contro il consumo di suolo. Con la nostra campagna ‘Non c’è cibo senza terra’ stiamo chiedendo da tempo di mettere fine a quelle politiche che hanno fatto sparire 50 Km quadrati di suolo agricolo all’anno. Secondo l’Ispra, l’impermeabilizzazione del territorio italiano è cresciuta nel 2019 di oltre 22 km quadrati, considerando anche il nuovo consumo di suolo permanente, cioè non reversibile. Se è dunque vero che l’Italia può vantare, rispetto a tanti altri Paesi, elevati standard produttivi in termini di biodiversità e sostenibilità, la stessa cosa non possiamo dirla per il suolo, minacciato dai cambiamenti climatici, dal dissesto idrogeologico, dallo spopolamento delle aree rurali, dalla cementificazione selvaggia, dalla desertificazione”.
“Serve una politica che sia davvero all’altezza delle sfide che ci attendono”, conclude Rota: “In questi giorni pesantissimi, in cui anche il dissesto idrogeologico è tornato a causare vittime e devastazione in tanti nostri territori, è il caso di dire basta a quei tanti luoghi comuni che negli ultimi anni hanno spacciato bonifica e forestazione per comparti inutili e costosi. In verità costano molto di più l’incuria del suolo e la mancanza di investimenti su queste categorie”.