CAPORALATO, LA FAI CISL SCRIVE A MATTARELLA: “UN SISTEMA MALATO AL QUALE NON CI RASSEGNEREMO MAI”
“Vogliamo denunciare la lotta impari condotta dalle istituzioni, dai sindacati e dal volontariato, una lotta che ci vedrà soccombere finché non sarà maggiore il presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine, e finché non si attiveranno tutti i protocolli necessari per regolamentare domanda e offerta di lavoro e controllare, in maniera capillare, il trasporto verso i luoghi di lavoro. Si dismetta, nel nostro Paese, questo diffuso senso di rassegnazione davanti a un fenomeno che può e deve essere estirpato per sempre”.
È quanto afferma il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, in una lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai Ministri dell’Interno e del Lavoro, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Nella lettera, pubblicata oggi dal Messaggero, la federazione agroalimentare e ambientale della Cisl fa riferimento anche ad alcuni sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi dal sindacato in alcune località delle provincie di Lecce, Foggia e Bari, dove “nonostante alloggi dignitosi e servizi garantiti dalle istituzioni e dalle associazioni di volontariato, gravitano alla luce del sole sfruttatori senza scrupoli, liberi di scegliere chi far lavorare e chi no, nonché di offrire trasporti e alimenti dietro pagamento, il tutto, ovviamente, nella piena illegalità e nella piena rassegnazione di lavoratrici e lavoratori”.
Il sindacalista nel messaggio fa appello al Capo dello Stato affinché si possa avviare un vero percorso di riscatto morale e civile a partire “da un patto forte, di responsabilità, tra organizzazioni sindacali, parti datoriali, istituzioni locali e nazionali, in nome della legalità e del lavoro di qualità”. “Non possiamo rassegnarci – conclude la lettera – all’idea che dietro al cibo che ogni giorno giunge sulla nostra tavola, e su quelle di tutto il mondo, ci sia un sistema malato, che nel danneggiare i lavoratori e gli imprenditori onesti produce inevitabilmente impoverimento anche per le casse dello Stato; un sistema che ci rende tutti più poveri e che arricchisce soltanto gli speculatori della grande distribuzione, le agromafie, le organizzazioni criminali che lucrano sulla tratta degli esseri umani. Chiediamo di intervenire perché nessuno faccia più finta di non vedere, perché nessuna organizzazione o istituzione si volti più dall’altra parte”.