"FAI BELLA L'ITALIA", ROTA AL SOLE 24 ORE: "IL LAVORO SIA AL CENTRO DELLA NUOVA SENSIBILITÀ ECOLOGICA"
Sostenere il lavoro agroalimentare e ambientale, la green economy, i comportamenti virtuosi di imprese e cittadini. Potrebbe essere racchiuso in questi tre obiettivi il senso del meeting “Fai Bella l’Italia”, che si terrà a Matera, nella celebre Casa Cava, giovedì 10 ottobre. Organizzato dalla Fai, la federazione agroalimentare e ambientale della Cisl, all’evento parteciperanno 500 persone tra studiosi e rappresentanti di istituzioni, sindacati, associazioni datoriali, imprese, terzo settore.
“Vogliamo che il lavoro agroalimentare e ambientale sia posto al centro della nuova sensibilità ecologica e delle politiche di sviluppo”, spiega il Segretario generale Onofrio Rota.
Come mai per questa seconda edizione di Fai Bella l’Italia avete scelto Matera?
“È il simbolo di un riscatto nazionale, di un territorio in cui le istituzioni e la comunità locale hanno saputo rovesciare un destino che sembrava già scritto, inoltre ci piace l’idea che si parli di lavoro agroalimentare e ambientale proprio nella Capitale Europea della Cultura, perché la cultura non è soltanto arte o spettacolo, è anche il cibo che finisce ogni giorno sulle nostre tavole grazie al lavoro di tante donne e tanti uomini impiegati nelle singole filiere”.
Quanti sono i lavoratori interessati?
“Operai e impiegati agricoli sono quasi un milione. Per comprendere l’importanza della nostra agricoltura basta ricordare che in Europa nonostante siamo tra i meno sussidiati abbiamo il più alto valore aggiunto e il più alto numero di lavoratori. A questi bisogna aggiungere gli oltre 450 mila addetti nell’industria e nelle cooperative alimentari, per i quali contiamo di rinnovare a breve il contratto nazionale in scadenza: un’opportunità per vedere riconosciuta e redistribuita la ricchezza prodotta dai lavoratori in questi anni e per costruire un accordo lungimirante su formazione, diritti, innovazione tecnologica, bilateralità. Se poi aggiungiamo i lavoratori della bonifica, gli operai idraulico forestali, allevatori e pescatori, arriviamo a due milioni di lavoratori”.
Con Fai Bella l’Italia avete lanciato lo scorso anno un Manifesto per il lavoro agroalimentare e ambientale, mentre quest’anno affronterete soprattutto il tema dell’ambiente. È compatibile l’ambientalismo ispirato da Greta Thunberg con l’occupazione e la crescita?
“In tante manifestazioni recenti ho visto slogan che promuovono il cibo al giusto prezzo. È quello che chiediamo da sempre noi, quando ci battiamo per il lavoro ben contrattualizzato e dignitoso, contro il dumping sociale, lo sfruttamento, la concorrenza sleale, le speculazioni della grande distribuzione. Quando poi i manifestanti chiedono impegni concreti ai governi su fonti energetiche rinnovabili, maggiore giustizia sociale, più spazio per la conoscenza scientifica, non c’è che da sostenerli. La sfida però per il sindacato è molto complessa, perché a noi spetta il compito di fare in modo che i cambiamenti imposti da una svolta green su scala nazionale e globale producano buoni posti di lavoro e non lascino indietro nessuno. Per dirla con parole nostre: prima la persona”.
A Matera assegnerete anche dei riconoscimenti a cittadini e imprese. Di cosa si tratta?
“Saranno riconoscimenti consegnati ad alcune realtà che si sono dimostrate virtuose rispetto ai temi che ci sono cari. Aziende, associazioni, cittadini, che negli ultimi anni hanno saputo essere particolarmente virtuosi sotto il profilo della sostenibilità ambientale, della divulgazione scientifica, del lavoro, della valorizzazione del territorio, della legalità. Un gesto semplice per incoraggiare tutta la collettività a intraprendere strade nuove e a impegnarsi con maggiore consapevolezza verso l’ambiente”.