22 Giu2023
SEMINARIO SYMBOLA, ROTA: "L'EUROPA PUNTA A 3 MLD DI ALBERI, DA NOI FORESTAZIONE MAL GESTITA"
“Il lavoro agroalimentare e ambientale è una leva determinante per creare nuova e buona occupazione, tuttavia la politica continua a considerare il comparto idraulico-forestale come un ammortizzatore sociale. Tant’è che l’Europa si è impegnata a piantare almeno 3 miliardi di alberi entro il 2030, perché il rimboschimento è un fattore chiave per la transizione ecologica, ma in Italia nessuno si pone il problema di chi pianterà questi nuovi alberi, quando, con quale contratto, quali risorse, quali tutele per la propria sicurezza, quali competenze”.
Lo ha detto il Segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota intervenendo a Mantova al seminario estivo della Fondazione Symbola, dedicato oggi al tema del patrimonio forestale.
“Dobbiamo porci il problema di come riformare il settore forestale – ha detto il sindacalista – a partire dal ruolo che esercita nella prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi e nello sviluppo sostenibile delle aree interne e montane. Gli altri paesi con la forestazione fanno crescere le filiere del legno, producono energia, producono ricchezza con la bioeconomia, con l’industria manifatturiera di trasformazione, attraggono turismo con la sentieristica, noi invece ancora dobbiamo discutere delle competenze rivendicate da enti, comuni, regioni e ministeri. Bisogna essere chiari: le tute verdi sono lavoratori e lavoratrici essenziali, e lo saranno sempre di più”.
“Il settore forestale – ha affermato Rota – va rilanciato anzitutto applicando il contratto nazionale, che abbiamo rinnovato finalmente dopo 10 anni di blocco, e i contratti regionali, poi finanziando i cantieri forestali in modo strutturale, per fare prevenzione, e non per tamponare le emergenze con piani improvvisati: i bilanci delle regioni dedicati alla forestazione sono alla frutta, però abbiamo 880 milioni di PNRR dedicati al sistema irriguo e ai boschi, fondi che se ben utilizzati non sono spese, ma investimenti moltiplicatori, che creano sviluppo, nuovo lavoro da qui ai prossimi 50 anni, creano una forestazione produttiva e non semplicemente conservativa. Inoltre dobbiamo riqualificare il lavoro, con la formazione, le competenze sulle nuove tecnologie, con la salvaguardia della salute e della sicurezza in tutti i cantieri forestali, con un presidio umano costante delle aree rurali. E poi bisogna mettere in campo nuovi strumenti normativi per governare meglio il comparto, anche da Roma, in tutti i territori, riportando sul livello nazionale quelle competenze che non funzionano a livello regionale, altrimenti questa categoria andrà scomparendo, e non possiamo permetterlo”.