GIORNATE DELLA MONTAGNA, SVOLTO IL CONSIGLIO GENERALE. “PAROLE D’ORDINE: CONFRONTO ED ENTUSIASMO”
Le Giornate della Montagna 2023 della Fai si sono concluse con il Consiglio Generale e l’intervento del Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra
Si sono concluse con il Consiglio Generale le Giornate della Montagna svolte dalla Fai a Camigliatello Silano, in provincia di Cosenza. Tra i temi principali menzionati da Onofrio Rota nella sua relazione, il confronto con la politica e le istituzioni: “Sosteniamo il lavoro che sta svolgendo la Confederazione, perché rimane col fiato sul collo del Governo, dimostrando coerenza, disponibilità al dialogo, volontà di stare dentro le riforme che servono al Paese. Per quanto riguarda le nostre categorie, a parte l’avvio del tavolo sull’Agroindustria, con i ministri Urso e Lollobrigida, e a parte un primo incontro sul Pnrr, non abbiamo avuto grandi avanzamenti.Un riferimento a parte lo merita il tema della condizionalità sociale nella Pac. Eravamo stati ricevuti dai tecnici del Masaf, con Flai e Uila, e avevamo mostrato tutte le nostre perplessità su alcuni punti, specialmente sul sistema sanzionatorio, che rischia di essere annacquato per le imprese che non rispetteranno alcuni vincoli in materia di lavoro e contratti. Poi però il Masaf è andato avanti da solo, insidiando il Comitato di Monitoraggio Nazionale per l’attuazione del Piano strategico della Pac 2023-2027, con uno spazio riservato ai sindacati dei lavoratori che prevede solo un rappresentante per tutte le sigle, confederali e autonome. Una decisione grave, che abbiamo contestato e che andrà rettificata”. Il Segretario Generale della federazione agroalimentare cislina ha anche ricordato la mobilitazione del mondo della pesca del 23 giugno: “È importante che sia molto ben riuscita la contestazione del Piano europeo sulla sostenibilità, che azzera la pesca a strascico e tutta quella fetta di lavoro e produzioni che questo comparto rappresenta, incentivando ancora di più l’esodo dal settore e le importazioni commerciali dai Paesi extra europei, poi però il 26 giugno l’Italia, da sola, ha votato contro, perciò l’Ue ha comunque approvato il pacchetto. Non è un quadro positivo, dunque, è un dossier molto importante, complesso, da seguire attentamente”.
Rota ha ricordato poi alcune priorità della Fai per tutti i settori di competenza e in materia di politiche migratorie, bilateralità, contratti, mercato del lavoro, e ha espresso di nuovo la solidarietà di tutta la Federazione per la popolazione dell’Emilia Romagna colpita dalle alluvioni di maggio: “Ci sono problematiche che richiedono di gestire bene e in tempi rapidi le risorse per far ripartire tutto il tessuto economico e sociale messo in ginocchio, a partire dalle 21 mila aziende agricole colpite, con 41 mila lavoratori agricoli coinvolti, circa la metà degli operai agricoli di tutta la regione, tutte persone che vedranno diminuite drasticamente, se non azzerate, le proprie giornate di lavoro. Perciò, la nomina del Commissario Figliuolo, due giorni fa, è un passo in avanti, ma ora serve concretezza: si operi per fare arrivare i ristori e fare ripartire la regione in modo partecipato e con il coinvolgimento delle parti sociali”.
Il leader della Fai ha poi rilanciato un pieno sostegno alla proposta legislativa della Cisl per la democrazia economica: “Un sostegno partito da parte nostra già con azioni molto concrete ed entusiasmanti, perché va promosso un cambiamento epocale per ottenere un vero protagonismo dei lavoratori e un sistema di relazioni industriali veramente avanzato, innovativo: potremo lasciarci alle spalle una visione novecentesca, univocamente antagonista del sindacato, ed essenzialmente paternalistica dell’impresa. Ma credo che il grande valore di questa campagna – ha sottolineato Rota – stia anche a monte di questo discorso, perché rappresenta un antidoto fondamentale all’apatia generale della nostra società, al qualunquismo imperante degli ultimi anni, alla deresponsabilizzazione perenne dei ruoli e delle azioni di ciascuno. Credo veramente che realizzando questo progetto saremo promotori di un nuovo entusiasmo, di quel ‘desiderio’ di cui ci ha parlato spesso De Rita, Presidente del Censis, come motore della coesione e dell’intraprendenza degli italiani”.
Infine Rota ha sottolineato il lavoro svolto e da implementare in sinergia con Terra Viva e tutta la rete dei servizi della Cisl, e ha ricordato alcuni appuntamenti importanti futuri, tra i quali la prossima assemblea organizzativa.
Il Consiglio Generale si è concluso con l’intervento del Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra, che esaltando il valore delle Giornate della Montagna ha sottolineato: “La montagna ha il forte potere di metaforizzare tante delle sfide e opportunità che abbiamo di fronte. Una montagna ‘difficile’, ‘povera’, come la Sila, ha intorno a sé tutte le contraddizioni, le fragilità, ma anche le potenzialità e le opportunità di questo particolare momento storico”. “Nella montagna c’è la sfida di uno sviluppo ancora negato, della crescita inespressa, di sinergie da ritrovare tra filiere agroalimentari, artigianato, turismo, infrastrutture, l’idea di un riscatto da conquistare per il Sud, i lavoratori, le famiglie e le imprese”, ha aggiunto Sbarra, che nell’atto della scalata vede lo spirito della Cisl, l’energia di un fare lontano dall’ideologia, dal populismo, dalla demagogia: “Un cammino faticoso ma appagante - lo ha definito il segretario - rinfrancato dall’unico mandato che ci interessa: quello delle persone che rappresentiamo”.
Per il numero uno di via Po “il sindacato si rimbocca le maniche e costruisce nuovi sentieri, non cerca scorciatoie, sta dentro alle dinamiche di decisione, si carica di parte del peso del cambiamento con entusiasmo e responsabilità”. Ecco perché - ha aggiunto il leader della Cisl commentando il dialogo con il Governo Meloni e le istituzioni - “sminuire ora i momenti di confronto equivale a svilirne il ruolo e quanto conquistato con la mobilitazione di questi mesi”. “Il lavoro che deve svolgere un sindacalista è conquistare spazi di trattativa, restare inchiodato ai tavoli”, ha rincarato Sbarra che non vuole “dare alibi a chi ci vorrebbe fuori dai momenti di decisione ma stare inchiodati ai negoziati senza fare sconti, intransigenti, con la stessa serietà e coerenza che pretendiamo dal Governo”. “L’Italia ha bisogno di attivare ogni fibra della società nel governo di una crescita partecipata che riguarda l’economia e la democrazia del Paese. Questa è la nostra identità, una scalata che affronteremo insieme con l’energia propria della Cisl”, ha concluso Sbarra.