ASSEMBLEA ORGANIZZATIVA, LA FAI-CISL RILANCIA L’ATTENZIONE ALLA PERSONA, ALLA PARTECIPAZIONE, AL TERRITORIO
La persona al centro, più protagonismo nelle imprese e radicamento sul territorio, sinergia con i servizi e le categorie per assistere lavoratori e famiglie: sono questi i temi centrali emersi dalla relazione del Segretario Generale Onofrio Rota che ha aperto l’Assemblea Organizzativa nazionale della Fai-Cisl, a Roma, con oltre 400 delegati, operatori e dirigenti.
“Con le nostre scelte – ha detto Rota – stiamo organizzando una Federazione con una visione ampia, pragmatica, in sinergia con la Cisl e con tutto il sistema confederale dei servizi; per noi la sinergia è militante, nel senso che è una pratica concreta, quotidiana, della condivisione di valori, competenze, obiettivi, e si lega anche al mondo dell’associazionismo ispirato come noi ad un nuovo Umanesimo del Lavoro, ai principi del Manifesto di Assisi, a quella transizione ecologica che, come ha scritto Papa Francesco nella recente Laudate Deum, se ben gestita è in grado di generare innumerevoli posti di lavoro”.
Tra gli obiettivi organizzativi della Federazione, sottolineati da Rota: la formazione e la politica dei quadri, con un’attenzione particolare ai sindacalisti più giovani, agli operatori polifunzionali e a competenze non soltanto tecniche ma anche valoriali, culturali, identitarie; la comunicazione, con la necessità di implementare le campagne della Federazione e le pubblicazioni informative multilingue per coinvolgere anche i tanti lavoratori immigrati dell’agroalimentare; il proselitismo radicato nel territorio attraverso un sistema coerente di relazioni e servizi a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie, anche per dare gambe alle battaglie portate avanti per la buona contrattazione, per la qualità del lavoro, contro il caporalato e le tante sacche di marginalità e precarietà diffuse nel lavoro agroalimentare.
“Siamo in un momento storico complesso – ha detto Rota – con nuovi tragici conflitti militari e sociali, trasformazioni tecnologiche rapidissime, un inverno demografico che sta ridisegnando la piramide sociale, dunque mai come oggi c’è stato bisogno di corpi intermedi forti, responsabili, competenti”. Rota ha ricordato anche il contributo dell’immigrazione sempre più strutturale nel lavoro agroalimentare: “Il fatto che più di 50 mila nostri iscritti sono di origine straniera – ha detto – deve darci uno stimolo in più a valorizzare un approccio interculturale e inclusivo”. Prioritari anche il consolidamento del Coordinamento Pari Opportunità, “per fare approfondimenti e proposte con cui valorizzare le politiche di genere”, e del Coordinamento Salute e Sicurezza, per “sostenere la cultura della prevenzione, della formazione, della qualità del lavoro, da attuare richiamando le imprese e le istituzioni alle proprie responsabilità e coinvolgendo pienamente Rls, Rsu, Rsa”.
Rota ha ricordato anche le sfide da portare avanti con l’Effat per contribuire a un’Europa più forte e attenta al dialogo sociale: “È stato molto importante aver ottenuto la condizionalità sociale nella nuova Pac, ma non ci piacciono le scelte attuate in casa nostra su questo, con un sistema troppo leggero nei confronti delle imprese che pur accedendo ai fondi non rispettano pienamente i criteri della clausola sociale”.
Infine Rota ha confermato il pieno sostegno della Federazione alle battaglie portate avanti dalla Cisl: “La volontà di stare ai tavoli, di fare proposte anziché sterili rivendicazioni, di incalzare il Governo Meloni a fare di più e meglio, è anzitutto una scelta di onestà nei confronti di tutti i nostri associati”, ha detto il leader della Fai-Cisl, che ha aggiunto: “Se oggi siamo qui, è anche per rivendicare con orgoglio il nostro sindacalismo libero, democratico, autonomo, che mette al centro la persona, il bene comune, l’interesse generale”.
Prima della relazione Rota ha anche lanciato un appello per la pace in Medio Oriente e confermato la vicinanza alle famiglie delle vittime e dei tanti israeliani ancora ostaggio dei terroristi di Hamas. “Come ha detto Papa Francesco, ricordando anche la martoriata Ucraina – ha detto Rota – la guerra è sempre una sconfitta, dal momento che rappresenta la piena distruzione della fraternità umana. Rivolgiamo dunque un pensiero alle vittime di tutti i conflitti e un appello a non smettere mai di coltivare il dialogo e il confronto, affinché le diplomazie internazionali possano costruire ponti di pace, non muri di conflitto”.
I lavori sono proseguiti con gli interventi dei vertici di Caf, Inas, Anolf, Ial, Fnp e del Prof. Aldo Carera, che ha presentato il Bilancio sociale della Federazione cislina. Si sono tenuti poi diversi videocollegamenti con sedi sindacali, delegati dell’industria alimentare, operatori dai ghetti dei braccianti, lavoratori forestali, per proseguire con l'intervento di Claudio Risso, Presidente nazionale Terra Viva, e del Dipartimento organizzativo nazionale della Fai-Cisl, che ha presentato i risultati di una rilevazione interna all’organizzazione. Dopo un ampio dibattito ha concluso la giornata Daniela Fumarola, Segretaria nazionale della Cisl.