FORESTALI, FAI FLAI UILA CALABRIA DENUNCIANO: "DISINTERESSE GENERALE SUL COMPARTO E SUL CONTRATTO INTEGRATIVO"
Si è svolta in videoconferenza la riunione degli esecutivi unitari regionali di FLAI Cgil, FAI Cisl e UILA Uil Calabria con all’ordine del giorno, come unico punto, il contratto integrativo regionale. Una riunione già convocata nelle settimane scorse, poi rinviata a causa della prematura dipartita della Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, in cui la massima dirigenza sindacale regionale ha discusso delle azioni da intraprendere in seguito al mancato recepimento da parte della Regione Calabria del Contratto Integrativo Regionale per i lavoratori forestali siglato il 4 dicembre 2019, il cui iter non è stato concluso neanche dall’attuale Giunta regionale “per carenza di risorse finanziarie”.
Il dibattito sindacale ha messo a nudo inadempienze e distrazioni politiche di oggi e di ieri su un tema che in queste ore, guarda caso, pare suscitare nuovo interesse. Due Giunte regionali – constatano gli esecutivi regionali di Flai, Fai e Uila – non sono riuscite a recepire il testo del contratto regionale forestale e concludere così un iter durato due anni e molto atteso da migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore forestale calabrese.
Scelte politiche o esigenze finanziarie? La politica tutta dovrebbe avere il coraggio di fare scelte lungimiranti e responsabili invece di decidere di non decidere.
In questi anni il sindacato, in modo unitario, ha dimostrato responsabilità per giungere alla firma di un contratto regionale. È necessario ricordare che, durante la trattativa contrattuale, le parti datoriali e la politica regionale hanno comunicato alle organizzazioni sindacali le risorse economiche da impegnare per il rinnovo, risorse che scaturivano anche da una riduzione dei costi del personale forestale che sarebbe andato in quiescenza negli anni 2019 e 2020. Il testo contrattuale riconosce tutele e diritti a chi, da oltre cinquant’anni, garantisce la salvaguardia del territorio e la cura del bosco, ma – lo ricordiamo – risponde anche alle esigenze di un settore ridotto al lumicino, che necessita di un vero confronto per un immediato ricambio generazionale.
La verità è che, purtroppo, il settore forestale in Calabria sta morendo nel disinteresse generale della classe dirigente regionale e nazionale. Altro che tutela dell’ambiente e politiche green! La Calabria sta subendo, dal 2009 ad oggi, nelle varie manovre finanziarie, tagli e riduzioni delle risorse che Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil non accettano e l’hanno sostenuto e comunicato a istituzioni, Consiglio regionale e politica nazionale anche lo scorso anno, in occasione della manovra finanziaria.
Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil regionali e territoriali saranno in prima linea per intraprendere tutte le azioni sindacali necessarie, tenendo conto dell’attuale emergenza sanitaria e nel rispetto delle norme per il contrasto alla diffusione del contagio tra i lavoratori.
“Siamo pronti – dichiarano i Segretari regionali Costa, Sapia e Merlino – per una campagna informativa di denuncia e di proposta a tutto campo per mantenere alta l’attenzione sul rinnovo di un contratto integrativo regionale scaduto nel 2011 e sul confronto per il comparto forestale calabrese, sollecitando le istituzioni e la politica anche su un argomento che merita più responsabilità e dibattito, nuove prospettive e programmazione.
I buoni propositi e le dichiarazioni del momento non servono – proseguono Costa, Sapia e Merlino –, anzi a chi sarà protagonista della prossima competizione elettorale chiediamo una chiara e netta presa di posizione sul contratto integrativo forestale e sul futuro del settore forestale calabrese.
Per Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil della Calabria il contratto integrativo siglato a dicembre 2019 è un punto fermo.
Infine, a chi pensa di confondere le idee ai lavoratori forestali, è bene ricordare che questo sindacato unitario continuerà, come sempre, a battersi per il valore della contrattazione e del confronto, avendo come unico obiettivo la tutela del lavoro e delle competenze, insieme alla necessità di sostenere concretamente il valore del lavoro forestale che, in una terra fragile come la Calabria, sta purtroppo scomparendo”.
Infine, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil regionali, chiedono più impegno e responsabilità rispetto alla garanzia delle retribuzioni per l’anno corrente e anni futuri per i lavoratori e lavoratrici forestali calabresi, e si rivolgono in primis all’assessore Gallo e alla giunta regionale ma anche al consiglio regionale e ai parlamentari calabresi.
Ed oggi aggiungono anche il rispetto delle norme contrattuali vigenti in tema di cassa integrazione che interessano i lavoratori forestali attualmente in cassa integrazione Cisoa a causa della emergenza sanitaria in atto. Le dichiarazioni del momento non servono, piuttosto fanno emergere distrazioni e inutili polemiche. Servono fatti non parole per un settore che si è visto decurtare nel silenzio della politica, nella scorsa manovra finanziaria, 40 milioni di euro.