ICAM, NUOVO MANSIONARIO PER FISSARE RISULTATI. VINCENZO NISI (FAI CISL DEI LAGHI): "PASSO IN AVANTI PER LE RELAZIONI INDUSTRIALI"
Dopo oltre un anno di confronto, è entrato in vigore il nuovo mansionario per i due stabilimenti ICAM di Orsenigo e di Lecco, con significative novità riguardo alle mansioni degli oltre 400 lavoratori e alla retribuzione della professionalità tramite un sistema premiante.
Il mansionario ICAM è la “fotografia” esatta delle mansioni e degli inquadramenti presenti negli stabilimenti in base al contratto nazionale che si è evoluto nel tempo. L’obiettivo del mansionario consiste nel raggiungere il più possibile uno standard di oggettività nel riconoscimento economico di ciascuna mansione tramite un sistema di audit e non lasciando il tema alle valutazioni soggettive dei livelli intermedi. Il mansionario è stato realizzato in oltre un anno di confronto da parte dell’RSU Fai Cisl e l’azienda. Sono stati prima svolti incontri tecnici postazione per postazione con la collaborazione dei capi-reparto e dei delegati di riferimento (in assenza di questi si è provveduto a coinvolgere i lavoratori più esperti). Attraverso questi incontri tecnici si è arrivati a stilare un elenco dettagliato scritto delle mansioni e degli inquadramenti presenti negli stabilimenti, incrociandolo con i livelli che il contratto nazionale prevede per ogni reparto. Si è quindi proceduto a realizzare un unico sistema di retribuzione della professionalità e delle competenze acquisite dai lavoratori, valido per tutte le mansioni e per tutti i dipendenti dei due stabilimenti.
All’interno del mansionario, ogni dipendente per il suo livello può quindi leggere la descrizione della propria mansione svolta e la descrizione dei criteri che occorrono per effettuare un passaggio di categoria all’interno del reparto. Il mansionario si occupa inoltre di regolare anche il sistema della professionalità, adottandone uno unico per tutti i reparti e tutti i dipendenti dei due stabilimenti. Tale sistema consiste in un importo fisso ed in un importo variabile, che si sommano. L’importo fisso – denominato “professionalità” in senso stresso – è legato al tipo di mansione svolto dal lavoratore ed è definitivo. L’importo variabile viene invece definito attraverso un sistema chiamato “pagella”. Ad ogni lavoratore viene consegnato una volta all’anno una valutazione complessiva delle proprie competenze in base alla quale si stabilisce, per punteggio, l’entità dell’importo variabile. Tale quota viene poi pagata mensilmente al lavoratore. Il capo-reparto tiene un registro – che viene aggiornato quotidianamente – in cui vengono segnati eventuali errori fatti dal lavoratore: ogni tre mesi, in un incontro apposito, il capo-reparto e il lavoratore hanno la possibilità di confrontarsi sugli eventuali errori fatti, in modo da correggere in tempo l’attività quotidiana, prima del successivo appuntamento annuale della “pagella”. Tale “pagella” è costituita dalla valutazione delle competenze tecniche e delle competenze comportamentali del lavoratore. Per quanto riguarda le competenze tecniche, l’accordo le divide in “competenza produttiva” (ad esempio la capacità di seguire il cambio produzione), in “competenza manutentiva” (ad esempio la capacità di collaborare con i manutentori) e la “competenza tecnologica-qualitativa” (ad esempio la conformità del prodotto). Per quanto riguarda le competenze comportamentali, si tratta della valutazione del comportamento, della responsabilità e della collaborazione che il lavoratore ha nei confronti dei colleghi e dei superiori.
La professionalità non è più quindi intesa solo come l’insieme delle conoscenze tecniche da parte del lavoratore ma un insieme di competenze in cui i due elementi principali sono l’autonomia di movimento e la responsabilità del prodotto. L’importo è quindi dato dalla somma di un importo fisso e di un importo variabile dato dalla somma dei punteggi della pagella e che come massimale ha la stessa cifra dell’importo fisso. razie a questo ulteriore accordo nel sistema di relazioni industriali interno alla ICAM si conclude un percorso di rinnovamento che ha toccato la modifica degli orari (con l’introduzione degli 36 ore settimanali a parità di retribuzione), l’adozione di cicli continui e di scivolati con il relativo numero di stabilizzazioni.
"L'approvazione del nuovo mansionario - commenta Vincenzo Nisi, segretario generale Fai Cisl Dei Laghi - costituisce un grande passo in avanti per le relazioni industriali con l'azienda. Finalmente gli oltre 400 lavoratori degli stabilimenti Icam saranno valutati con oggettività perché decideranno gli audit e non più i 'capireparto'. Allo stesso lavoro corrisponderà lo stesso inquadramento e lo stesso pagamento, sulla base di competenze e professionalità. Formazione continua e valutazioni oggettive sono le chiavi per entrare nel futuro di Industria 4.0, su cui si gioca la competitività di Icam e di tutte le industrie del settore alimentare".