VIII CONGRESSO FAI CISL SICILIA: ADOLFO SCOTTI CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE
Adolfo Scotti è stato riconfermato segretario generale della Fai Cisl Sicilia, e al suo fianco sono stati eletti in segreteria regionale Daniela Canizzaro e Gaetano Merlino. A eleggerli il congresso regionale riunitosi alle Cantine Florio a Marsala (TP), al quale è intervenuto il segretario generale Cisl Sicilia, Leonardo La Piana e che è stato concluso dal segretario generale Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota.
"L’ambiente in Sicilia è una risorsa preziosa, strategica e non rinnovabile, che va tutelata con politiche lungimiranti e investimenti concreti” ha detto Adolfo Scotti che ha aggiunto: “In un territorio come questo, ricco di biodiversità ma fragile e spesso trascurato, i lavoratori forestali, quelli dei consorzi di bonifica e tutto il comparto agroalimentare rappresentano una forza fondamentale per la cura, la prevenzione e lo sviluppo sostenibile. I forestali non sono solo presidio contro gli incendi: sono custodi dei nostri boschi, protagonisti della manutenzione del territorio, garanti della sicurezza ambientale. I lavoratori dei consorzi di bonifica assicurano l’irrigazione agricola, contrastano il dissesto idrogeologico e svolgono un ruolo essenziale per l’equilibrio idraulico della nostra regione. Il settore agroalimentare, con la sua filiera fatta di donne e uomini competenti e appassionati, è il motore di un’economia che può coniugare qualità, sostenibilità e occupazione. È quindi indispensabile che le istituzioni regionali e la classe politica mettano al centro dell’agenda del fare l’ambiente e il lavoro, che sia sicuro e di qualità”.
Tra i temi emersi soprattutto la grave scarsità idrica, con un consumo annuale di acqua che supera il 70% per uso agricolo. Secondo i dati dell'Autorità di Bacino Distrettuale della Sicilia, la disponibilità annuale di risorse idriche per l’irrigazione in Sicilia è diminuita del 20% negli ultimi 30 anni e le stime della Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) indicano che la regione potrebbe subire una riduzione delle risorse idriche del 30% entro il 2050, con un impatto devastante sull'agricoltura. I dati raccontano di come in Sicilia 320.000 ettari si coltivano a grano duro, oltre 105.000 ettari coltivati ad agrumi, per più di 15 milioni di quintali di produzione. Oltre 154.000 ettari sono dedicati alla viticoltura con 13 milioni di quintali e una produzione lorda vendibile di oltre 350 milioni di euro. La produzione olivicola regionale vale circa 199 milioni di euro. Con una superficie di oltre 25.800 km², la Sicilia è la più grande regione italiana. Oltre 3.800 km² sono coperti da boschi e foreste.
Il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana ha sottolineato come lo sviluppo della regione è strettamente legato a un piano multisettoriale. “La questione ambientale è paradigmatica della visione di futuro che ha la Cisl, perché riguarda trasversalmente tutti i settori della vita economica, sociale e produttiva dell’isola” ha detto La Piana che ha ribadito la necessità di una pianificazione che non separi un settore da un altro. “Fra le principali riforme da realizzare – ha detto La Piana – ci sono quelle relative al settore forestale e ai consorzi di bonifica, insieme alla realizzazione della riforma del settore idrico e al varo del piano energetico regionale”.
Il Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota, che ha concluso i lavori congressuali, è intervenuto sul tema del momento, i nuovi dazi americani, che penalizzano soprattutto il settore agroalimentare. “È ancora azzardato fare proiezioni settoriali, ma la stima di crescita del Pil italiano è stata abbassata dallo 0,8% allo 0,6%, inoltre la Cisl valuta un rischio in generale per oltre 60mila posti di lavoro per ogni anno di applicazione dei dazi nelle percentuali annunciate all’inizio da Trump. Noi dobbiamo considerare che l’agroalimentare italiano esportato negli Stati Uniti vale 7,8 miliardi, ad esempio il mercato americano solo per il nostro vino vale circa 2 miliardi, quasi il 25% del totale, e solo il vitivinicolo da noi occupa in tutta la sua filiera quasi 900mila addetti. nel lungo periodo sarà doveroso cercare rapporti commerciali anche su altri fronti, in Asia, Sud America, Africa, purché si facciano accordi in grado di rispettare la reciprocità sul piano del lavoro, della sicurezza alimentare, dell’impatto ambientale delle produzioni”.














































































































































































