DECRETO RILANCIO, ROTA: "BENE REGOLARIZZAZIONE, MISURA DI CIVILTÀ"
“Sappiamo che da sola non risolve il problema manodopera ma già da novembre ci eravamo appellati per una misura di emersione e lotta al caporalato”
“La nostra proposta di regolarizzazione dei braccianti irregolari risale al novembre scorso, da ben prima dell’emergenza sanitaria e della mancanza di manodopera. Lo sappiamo che da sola non risolve le problematiche del mercato del lavoro agricolo, ma è una misura che per quanto parziale ci aiuta a contrastare lo sfruttamento e l’illegalità, a fare emergere tanta economia sommersa, e in questo momento anche a garantire maggiore sicurezza sanitaria”.
Così il segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota commenta la misura sulla regolarizzazione prevista nel Decreto Rilancio.
“Abbiamo portato avanti una battaglia di civiltà”, afferma il sindacalista: “Davanti all’emergenza sanitaria, poi, si è sovrapposto un corto circuito sociale, che unisce il rischio di contagio, specialmente nei ghetti, con la mancanza di manodopera, che avvantaggia i caporali. Dopo il sostegno di Papa Francesco al nostro appello, una misura concreta da parte della politica è un altro bel segnale di coraggio contro illegalità e concorrenza sleale e per la dignità del lavoro”.
“Quanto al problema della carenza di manodopera – conclude Rota – ora si deve accelerare su quelle misure già discusse tra sindacati, parti datoriali e ministeri competenti, a partire dalla valorizzazione degli enti bilaterali agricoli territoriali, sulla scia di quelle buone pratiche che riescono a garantire sia un più efficiente incrocio tra domanda e offerta di lavoro che un capillare controllo sull’applicazione delle misure anti Covid19. Va poi potenziata la piattaforma digitale My Anpal, dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, così come vanno sostenuti accordi specifici per i corridoi verdi dedicati agli stagionali. Mentre rimarrebbe inutile e dannosa un’ulteriore estensione dei voucher, già previsti per studenti, disoccupati e pensionati: il problema della manodopera va risolto offrendo il lavoro dignitoso garantito dal contratto nazionale”.