CCNL PANIFICAZIONE, ROTA E GIORNI: “CONQUISTA IMPORTANTE, ORA SVILUPPARE BILATERALITÀ E CONTRATTAZIONE”
“La firma del nuovo contratto per la panificazione rappresenta una conquista importante per 80 mila lavoratrici e lavoratori che si sono affermati come essenziali anche durante la pandemia e che da oggi potranno essere ancora più protagonisti nelle sfide che il cibo Made in Italy si trova ad affrontare in termini di sicurezza alimentare e nuovi assetti geopolitici”.
Così il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota commenta il rinnovo del Ccnl della panificazione 2019-2022, scaduto il 31 dicembre 2018.
“La trattativa – spiega il Segretario nazionale Patrizio Giorni, che per la Fai Cisl ha condotto il negoziato – è stata molto lunga e complessa, non solo per via della pandemia ma in generale per le divisioni tra le due parti datoriali, Federazione Italiana panificatori, pasticceri e affini, e Fiesa-Assopanificatori Confesercenti. Il confronto si è svolto su due tavoli contrattuali, e il sindacato unito ha saputo svolgere il ruolo di agente contrattuale, anche grazie a una piattaforma innovativa e completa, ma abbiamo saputo svolgere anche il compito di coordinatori dei due tavoli, riuscendo a confermare un sistema di bilateralità unico ed evitando che una trattativa si sviluppasse in modo autonomo e disarticolato rispetto all’altra. Non a caso nei mesi scorsi avevamo dovuto proclamare lo stato di agitazione per il settore, perché si riavviasse una trattativa serena e costruttiva; ma il risultato raggiunto oggi premia ampiamente l’impegno costante del sindacato e restituisce ai lavoratori tutele e salario, con aumenti, già nella busta paga di maggio, di 69,50 euro a regime nelle aziende a indirizzo produttivo artigiano e di 97 euro in quelle a indirizzo produttivo industriale, più un importo ‘una tantum’ di rispettivamente 200 euro per le prime e 400 euro per le seconde”.
“La sigla di questo contratto – concludono Rota e Giorni – è una tappa importante per rilanciare il settore della panificazione aspirando a costruire relazioni industriali più mature nell’interesse di tutto il sistema Paese. Il rinnovo è un segnale positivo che va a completare tutti i rinnovi concordati finora per l’agroalimentare italiano nell’ottica di qualificare il lavoro e rafforzare il potere d’acquisto logorato dalla crisi pandemica e dai rincari dell’energia e delle materie prime. Ora le parti sociali sono chiamate ad agire con grande impegno e responsabilità per sviluppare nel settore più bilateralità e contrattazione di secondo livello”.