VIII CONGRESSO FAI-CISL EMILIA ROMAGNA, DANIELE SAPORETTI CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE
All’evento anche il Segretario generale della Federazione nazionale, Onofrio Rota: “Da dazi Usa rischi elevati per l’agroalimentare, bene il confronto aperto da Meloni con le imprese ma ora serve un’Europa più coesa”
Si è svolto a Riccione l’ottavo congresso della Fai-Cisl Emilia Romagna, al termine del quale il Consiglio generale ha confermato Segretario generale Daniele Saporetti ed eletto al suo fianco in segreteria Gianni Alviti e Claudia Manuzzi. L’iniziativa, con lo slogan “Alimenta il futuro: lavoro, partecipazione, sostenibilità”, è stata l’occasione per un confronto approfondito tra delegati, operatori, dirigenti sindacali, istituzioni locali e regionali, parti sociali del mondo agricolo, per focalizzare le azioni di tutela per i lavoratori agricoli e dell’industria alimentare, della forestazione, dei consorzi di bonifica, della pesca e del tabacco. Settori ben presenti in Emilia Romagna, regione in cui la Fai vanta ben 19mila iscritti, riconosciuta come la “Food Valley” d’Italia con il numero più alto di produzioni Dop e Igp.
“La nostra regione – ha evidenziato Saporetti – rappresenta quasi il 16% dell’export agroalimentare italiano e ha registrato nel 2024 un aumento del 7,2%, a differenza delle altre esportazioni regionali che segnano una contrazione del 2%, principalmente a causa della crisi nei mercati tedesco e francese, e un segno positivo per l’agroalimentare emerge anche a livello nazionale, con l’export italiano che ha raggiunto quasi i 70 miliardi con una crescita impetuosa e costante negli ultimi anni”. Molti temi europei e internazionali, inevitabilmente, al centro della relazione di Saporetti, visto l’impatto che guerre e tensioni geopolitiche hanno avuto sull’agroalimentare italiano e regionale. Tra le sfide principali della categoria, per il sindacalista, il ricambio generazionale, data l’alta età media dei lavoratori, il miglioramento della conciliazione tra lavoro e vita privata attraverso la contrattazione, l’inclusione dei lavoratori immigrati, che in regione rappresentano il 56% della manodopera agroalimentare, e infine la valorizzazione del lavoro forestale e dei consorzi di bonifica: “Alluvioni e frane – ha ricordato Saporetti – hanno avuto conseguenze devastanti sul piano umano, economico e ambientale, con tanti morti e sfollati, intere colture agricole distrutte: serve una reale prevenzione, con opere di mitigazione e gestione idrogeologica, con risorse economiche importanti, interventi capillari oltre ad un totale cambio di paradigma nello sfruttamento del suolo e della natura, solo così potranno essere evitati o mitigati disastri come quelli conosciuti in regione”.
Ai lavori ha partecipato anche il Segretario generale della Cisl Emilia Romagna, Filippo Pieri, che nel sottolineare l’urgenza di rinnovare e accrescere l’impegno di istituzioni e parti sociali per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ha ricordato l’esplosione di Suviana che un anno fa nel bolognese è costato la vita a 7 lavoratori: “Una tragedia che ha ancora una volta sconvolto la nostra regione e che impone l’esigenza morale di arrivare quanto prima a individuarne le cause e le responsabilità: è evidente come, riguardo a un tema così prioritario e drammatico per il nostro Paese, sia quanto mai indispensabile un confronto serrato e non ideologico che punti con decisione ad ottenere risultati concreti a tutela dei lavoratori”.
Gli interventi si sono conclusi con il Segretario generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota, che sottolineando i timori per l’introduzione dei dazi voluti da Trump nell’agroalimentare ha affermato: “Il settore rischia danni per oltre un miliardo e mezzo di euro e va evitato che siano i lavoratori a pagare il conto, servono risposte concertate e da questo punto di vista è positiva l’apertura del confronto da parte della Premier Meloni, con lo stanziamento di risorse a tutela delle imprese più vulnerabili. Bisognerà negoziare con gli Usa per evitare guerre commerciali che danneggerebbero tutte le parti, però è importante farlo attraverso un’Europa realmente unita e coesa, poi nel lungo periodo sarà necessario aprire anche a nuovi mercati, sempre garantendo criteri di reciprocità negli accordi commerciali a tutela di imprese, occupazione e qualità del lavoro, ambiente, sicurezza alimentare”. In conclusione il leader sindacale ha ricordato la legge approvata alla Camera sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese: “Una conquista partita dal basso con la raccolta firme della Cisl e che dopo l’approvazione definitiva dovrà essere attuata concretamente in ogni luogo di lavoro anche nei nostri settori, per costruire un vero protagonismo dei lavoratori e un sindacato motore di cambiamento”.






















































































































































































