NESTLÉ, ROTA: "BENE ACCORDO SU GENITORIALITÀ, SIA DA ESEMPIO PER FONDARE NUOVO WELFARE"
“Gli interventi sulla genitorialità sono uno degli strumenti migliori che abbiamo per contrastare il divario di genere e valorizzare maternità e paternità. Quanto siglato in Nestlè è un esempio da seguire per fondare un nuovo welfare aziendale: ancora una volta, la buona contrattazione e le buone relazioni sindacali dimostrano di poter essere un motore di progresso sociale ed economico senza eguali”.
Così il Segretario generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota commenta la sigla dell’accordo che istituisce la “Nestlé Baby Leave”, un congedo retribuito di 3 mesi di cui potrà usufruire il papà lavoratore o il secondo caregiver in occasione della nascita o adozione di un figlio.
“In Italia – commenta il sindacalista – registriamo da anni un preoccupante inverno demografico, ancora più accentuato nel periodo pandemico. Tant’è che nel 2021 l’Istat ha registrato nascite sotto la soglia delle 400mila unità, con una media di 1,24 figli per donna: un dato, non a caso in controtendenza rispetto all’interno del gruppo Nestlé, che adottando da tempo una contrattazione attenta alla genitorialità e alla parità ha registrato nello stesso anno una media di 1,6 figli per donna. Uno dei motivi principali del calo demografico, è una cultura della maternità vissuta più come un peso da attribuire alle donne che non come arricchimento per tutta la società. Invece la condivisione delle responsabilità genitoriali rimane un obiettivo formidabile proprio per favorire una visione di futuro più a misura di famiglia, mettendo al centro la persona, gli affetti, la tutela dell’infanzia, le pari opportunità occupazionali e di crescita professionale. Assicurare a lavoratrici e lavoratori un congedo con tutti gli elementi retributivi è certamente un passo fondamentale verso questa direzione. ”.
“Ci auguriamo davvero – conclude Rota – che accordi di questo tipo vengano adottati in tante altre realtà dell’industria alimentare e di tutti i comparti connessi. Come Fai-Cisl siamo pronti a fare la nostra parte, guardando alla sfida di ampliare la contrattazione di secondo livello anche in tante piccole e medie imprese, con tutti i risvolti positivi che potremmo avere su produttività, competitività, welfare, diritti”.