IMMIGRAZIONE, ROTA: "NUOVO GOVERNO CONCLUDA CONVENZIONE PREVIDENZIALE TRA ITALIA E ALBANIA"
“L’accordo amministrativo raggiunto a luglio tra Italia e Albania in materia previdenziale ha costituito un grande passo in avanti, ma c'è ancora molto da fare per arrivare all’entrata in vigore dell’intesa, che dovrà essere firmata dai ministeri competenti e poi ratificata dai parlamenti di entrambi gli Stati. Bisogna interloquire con il nuovo Governo, con le istituzioni e portare avanti il percorso dell'accordo”.
Lo ha detto il Segretario Generale della Fai-Cisl Onofrio Rota aprendo oggi a Roma i lavori dell’incontro “Migrazioni al femminile: il caso albanese tra passato e futuro”, in riferimento alla convenzione sulle pensioni tra Italia e Albania per riconoscere i periodi contributivi maturati nei due Paesi.
“Il processo – ha detto Rota – va concluso al più presto possibile per dare risposte a un problema posto da tanti nostri associati albanesi, donne e uomini, che ci segnalano le proprie preoccupazioni. Si tratta di una misura che sosteniamo con forza da parecchi anni. E continueremo e farlo perché è una battaglia di giustizia sociale. L'Italia e l'Albania sono due Paesi amici, legati da rapporti storici ed economici, connessi anche dalla migrazione stessa, nonché dal destino comune nell’Unione Europea, quindi secondo noi non c’è nessun motivo perché non si concluda positivamente e velocemente l'iter di una convenzione bilaterale di enorme portata per la vita delle persone”.
Organizzato dalla Federazione agroalimentare cislina con il Centro Studi Confronti, l’evento si è aperto con gli interventi oltre che di Onofrio Rota anche di Anila Bitri Lani, Ambasciatrice d’Albania in Italia, e Claudio Paravati, direttore di Confronti, ed è proseguito con la presentazione del libro “Donne d’Albania in Italia: riflessioni, testimonianze, emozioni”, a cura di Rando Devole e Claudio Paravati: con i curatori del volume sono intervenute Caterina Zuccaro, traduttrice e studiosa di tradizioni popolari arbereshe, Aferdite Shani di Icse, International Center for Southern Europe, la scrittrice Majlinda Bregasi, la psicologa Albana Temali e la giornalista Amarilda Dhrami.
Alla presentazione del libro, moderata dalla Segretaria nazionale della Fai-Cisl Raffaella Buonaguro, è seguita la lettura scenica del racconto “Il mio zio italiano” di Eliza Çoba, per la regia di Ottavio Costa, interpretato dall’attrice Anita Pagano, con la partecipazione del soprano Ana Lushi e il supporto tecnico di Nardi Gjergji.
L’evento, organizzato nell’ambito delle iniziative del Coordinamento Pari Opportunità della Fai-Cisl, è stato l’occasione per omaggiare il giorno dell'indipendenza albanese, festa nazionale dell'Albania che si festeggia proprio il 28 novembre, ma anche per sottolineare il ruolo dell’immigrazione nell’agroalimentare. Gli albanesi – è emerso dall’incontro – sono ben integrati nel tessuto socioeconomico, lavorano in tutti i settori dell'economia, anche nel settore agroalimentare. In agricoltura, all’inizio di quest'anno, risultavano 35.517 lavoratori regolari albanesi, una presenza in costante aumento negli ultimi 30 anni (solo nell'ultimo anno è cresciuta di 1.071 lavoratori agricoli) risultando tra le più numerose. Sempre in agricoltura, aumentano gli imprenditori albanesi. “È importante valorizzare il lavoro femminile con la cultura, con i contratti, con buone norme antidiscriminatorie, con un linguaggio che sia veramente rispettoso”, ha detto la Segretaria nazionale Raffaella Buonaguro.