AGROALIMENTARE, ROTA SUL QUOTIDIANO AVVENIRE: “AGEVOLARE I CORRIDOI PER LAVORATORI STRANIERI SUL MODELLO SPAGNA-MAROCCO”
“Ai lavoratori servono tutele e competenze, no ideologie: la sfida è governare il mercato del lavoro in modo moderno e più efficace, obiettivo possibile e doveroso anche per debellare le vergognose piaghe del caporalato e del lavoro sommerso, e tra gli strumenti più utili ci sono i corridoi migratori pianificati con il coinvolgimento di sindacati, imprese ed istituzioni”.
Lo scrive il Segretario Generale della FAI-CISL Onofrio Rota sul quotidiano Avvenire in un intervento dedicato all’immigrazione nel settore agroalimentare.
“Incontrando la Fnsa, federazione agricola del sindacato marocchino Umt – spiega Rota – abbiamo siglato un memorandum di cooperazione e sostegno reciproco per rafforzare le tutele dei lavoratori, in particolare degli immigrati di origine marocchina, che con 38.000 unità rappresentano il 15,4% dei braccianti agricoli non comunitari in Italia, la prima comunità straniera tra quelle extra Ue. Inoltre anche incontrando il Ccmt, Consiglio delle comunità marocchine all’estero, e i vertici del Ministero marocchino per l’inclusione economica, abbiamo riscontrato una piena disponibilità a collaborare in questa direzione. Da qui il nostro appello ai Ministri Calderone, Tajani e Lollobrigida – conclude il leader della FAI-CISL – per un concreto patto sociale con cui pianificare accordi bilaterali a favore di lavoratori e imprese, sul modello di quanto realizzato tra Spagna e Marocco. Nella consapevolezza che serve la giusta volontà politica e serve un approccio non ideologico di parti sociali, istituzioni e governi”.
Intervento completo disponibile su Avvenire