CAPORALATO, FAI CISL LAZIO: "EPISODIO TERRACINA VERGOGNOSO. CONVOCARE TAVOLO"
Tomarelli (Fai Cisl Lazio): "Ennesimo vergognoso episodio nelle campagne pontine"
"Un 'imprenditore' agricolo avrebbe lasciato senza mascherina e senza guanti braccianti impiegati nei suoi campi, esponendoli così al rischio di contagi da Covid-19. Quando uno di loro ha chiesto i dispositivi di protezione, prima lo avrebbe licenziato e poi massacrato di botte, per non pagare neanche la retribuzione per il lavoro svolto. Neppure la pandemia e il dibattito sulla regolarizzazione degli irregolari occupati nel settore agricolo, sembrano far migliorare la situazione dei tanti stranieri e tanti italiani, che in provincia di Latina e non solo, vengono sfruttati nelle Aziende Agricole, a pochi euro per 12 ore al giorno e inoltre minacciati e costretti anche a subire violenze".
Lo afferma il segretario generale della Fai Cisl Lazio, Claudio Tomarelli, che aggiunge:
"Proprio in questi giorni la nostra segreteria nazionale, assieme alle altre organizzazioni e alle parti datoriali, sta mettendo a punto un protocollo di prevenzione al Covid-19 che ispirandosi ai protocolli Confederali del 19 Marzo e del 24 Aprile, possa rispondere con efficienza e flessibilità, alle esigenze del settore agricolo. La regolarizzazione dei lavoratori in agricoltura è un sacrosanto atto di dignità e di giustizia. Sono anni che assistiamo a stragi silenziose, vittime invisibili di sfruttatori senza scrupoli, che creano un danno incalcolabile all’immagine della nostra agricoltura, del nostro cibo, a discapito di tante aziende sane che fanno buona occupazione subendo una concorrenza sleale che rischia di metterli fuori mercato. Non può esserci cibo di qualità sfruttando le persone. Parliamo di tanti lavoratori e lavoratrici, sfruttati da caporali, un business che da sempre il sindacato contrasta con forza e contro il quale, nel 2016, ha portato alla Legge 199 che punisce il reato di sfruttamento del lavoro. Il lavoro, deve essere sempre dignitoso. Riconoscere il valore a queste persone, facendole uscire da quel limbo di invisibilità e di indifferenza, è una grande conquista, degna di un paese civile. Dobbiamo accompagnare la regolarizzazione, al diritto di alloggi dignitosi, a trasporti in sicurezza, a condizioni igienico-sanitarie indispensabili".
"E’ dunque auspicabile - conclude il sindacalista - che le situazioni di illegalità escano dal sommerso e vengano regolarizzate, affinché siano riconosciuti ad ogni lavoratore diritti e doveri, al fine di contrastare l’illegalità e ogni altra piaga di sfruttamento e di conflitto tra persone disagiate. Adesso dobbiamo dare piena attuazione alla Legge 199 e attivare in tutte le province del Lazio le cabine di regia territoriali e valorizzare gli Enti Bilaterali Agricoli Territoriali per garantire un più efficiente incrocio tra domanda e offerta di lavoro, al fine di monitorare il settore e contrastare tutte le forme di caporalato e di sfruttamento. Inoltre chiediamo all’Assessore al Lavoro della regione Lazio la convocazione urgente del Tavolo Regionale sulla rete del Lavoro Agricolo di qualità, dopo i fenomeni di caporalato verificatisi nella provincia di Latina al fine di vigilare sull’applicazione delle misure anti Covid-19".