CAPORALATO, FAI CISL LATINA: “DATI ALLARMANTI, SERVE UN PATTO SOCIALE”
Il Segretario Generale della Fai Cisl Latina, Islam Kotb, commenta i nuovi dati sullo sfruttamento dei braccianti: “E’ tempo di un patto tra parti sociali, istituzioni e consumatori”. Al via le nuove campagne “Sos Caporalato” e “Tutele in Movimento”
“Ancora una volta Latina in pole position sui fatti di sfruttamento in agricoltura: la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, nel pubblicare la relazione intermedia dell’attività svolta dall’inizio della legislatura ha dedicato un intero capitolo su Latina, capitolo intriso di dati impietosi e di fatti di cronaca lavorativa surreali, portando lo stesso Ministro Stefano Patuanelli a parlare della ‘questione Latina’. A questo si aggiunge l’indagine dalla onlus We World, presentata ieri in Regione Lazio, che ha acceso i riflettori sulle condizioni drammatiche delle donne lavoratrici, soprattutto di origine straniera e spesso anche madri, sfruttate nei campi, che in provincia sono aumentate del 200% in 10 anni con un aumento drastico parallelo di casi di sfruttamento, ricatti e minacce. Questi dati impietosi ci portano a ribadire che i mezzi di contrasto ad oggi attivi da soli non bastano, vanno drasticamente implementati”.
Così il Segretario Generale della Fai Cisl Latina, Islam Kotb, commenta le ultime notizie relative allo sfruttamento nella Provincia di Latina.
“Serve un impegno costante – aggiunge il sindacalista – contro i meccanismi di sfruttamento e ghettizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli del territorio pontino. Torniamo a ribadire che bisogna rendere inutile il ruolo dei caporali e degli sfruttatori, e abbiamo dalla nostra parte molti strumenti per farlo, ad esempio utilizzando sempre di più la bilateralità territoriale come arma unitaria, supervisionando la terra di mezzo tra domanda e offerta di lavoro, valorizzando le aziende virtuose, formando i lavoratori e, in sinergia con le istituzioni, mettendo a disposizione alloggi dignitosi e implementando ancora di più la rete del trasporto pubblico utile alle esigenze agricole territoriali”.
“E’ il tempo delle scelte coraggiose in agricoltura per la nostra Provincia – aggiunge il sindacalista – e queste scelte riguardano tutti noi, parti sociali, istituzioni ma anche consumatori. Serve un vero patto per la qualità e la trasparenza delle nostre realtà agricole, isolando e mettendo al bando ogni forma di sfruttamento. Dobbiamo avere delle strategie condivise che indicano una rotta preventiva per debellare lo sfruttamento e i meccanismi del lavoro nero che, come dimostrano i dati evidenziati sulla nostra Provincia, colpisce sempre le fasce più vulnerabili, spesso immigrati, alcuni dei quali persino richiedenti protezione internazionale. Bisogna aiutare a rompere il muro di omertà e avere il coraggio di denunciare sempre, nella consapevolezza che i caporali che offrono lavoro non sono mai spinti da nobili intenzioni ma da speculazioni sulla pelle delle persone e delle loro famiglie. Per questo come Fai Cisl continuiamo a mettere a disposizione il numero verde “S.O.S. Caporalato”, 800.199.100, predisposto dalla Fai Cisl Nazionale, per raccogliere le denunce di quanti lavorano in condizioni di sfruttamento e illegalità. Con la campagna “Tutele in Movimento”, inoltre, abbiamo predisposto anche un ufficio mobile che servirà come presidio del territorio pontino per ascoltare e assistere le lavoratrici e i lavoratori: uno strumento in più per promuovere il lavoro dignitoso in occasione della nuova stagione agricola”.