CONTRATTI PROVINCIALI AGRICOLI, IN PUGLIA COINVOLTI 170MILA LAVORATORI. FAI FLAI UILA: "RIAVVIARE NEGOZIATO".
Il settore agricolo è stato uno di quei pochi settori che non si è mai fermato a causa del coronavirus continuando a sostenere l'economia nazionale nei giorni dell’emergenza pandemica. Siamo alle prese con una nuova tornata di rinnovi contrattuali Provinciali di Lavoro, scaduti il 31 dicembre 2019 che interessano, nella sola Regione Puglia circa 170mila lavoratori con i numero di giornate annue lavorate superiore a15 milioni. La scelta fatta oramai 25anni fa è stata quella di delegare un ruolo primario, non più di mera integrazione, alla contrattazione decentrata. I Contratti di lavoro Provinciali infatti sono autorità salariale di primo livello, che non si limitano a guardare solo agli aspetti di natura salariale ma in essi vengono riprese con vigore le politiche di ammodernamento del comparto agricolo provinciale.
Il lavoro agricolo e florovivaistico rimane un impiego “fragile”, che dà sempre meno garanzie e serenità ai braccianti, impiegati sulla base di contratti a tempo determinato. Per questo la prossima tornata dei rinnovo dei contratti deve essere l'occasione per un mercato del lavoro agricolo trasparente, tracciabile nella legalità volto a contrastare il fenomeno dell’intermediazione illecita di manodopera, dello sfruttamento del lavoro ed affrontare i relativi problemi ad esso connessi (mobilità territoriale, manodopera precaria e stagionale italiana e straniera) ed insieme la concorrenza sleale tra imprese; per il potenziamento della bilateralità territoriale, alla luce della Legge n. 199/2016 e al compito che la stessa può svolgere all’interno delle sezioni territoriali (articolazioni territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità) e più in generale in connessione con il sistema pubblico anche in tema di verifica della genuinità degli appalti, oltre che per agevolare l’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro; alla valorizzazione del welfare sussidiario ed integrativo, dei servizi aggiuntivi in favore di lavoratori ed imprese in tema di tutela della salute e sicurezza del lavoro e di sorveglianza sanitaria; alla designazione e promozione deI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (RLST) a cogliere la vera sfida verso un’agricoltura di qualità, capace di una visione innovativa sia nei metodi che nei processi produttivi, in grado di esaltare il valore aggiunto di una responsabilità etica verso il lavoro e l’ambiente. Un approccio “ecosistemico” verso la tutela sociale, ambientale ed economica delle produzioni. Tutto questo non può che prevedere sul versante salariale, il riconoscimento di un giusto incremento retributivo per i lavoratori agricoli, che in questi mesi di emergenza sanitaria hanno dimostrato di essere essenziali, assicurando cibo sulle nostre tavole nonostante l'emergenza sanitaria in atto.
Il Contratto di lavoro deve servire anche a dare risposte cogenti nella lotta al caporalato, che deve partire dall'incrocio della domanda e dell'offerta di lavoro che deve avvenire in maniera trasparente, utilizzando strumenti più innovativi e dinamici che consentano alle imprese di trovare lavoratori e, nel contempo, ai lavoratori di proporsi. In questo momento in cui tante sono le crisi aziendali in essere nel nostro paese, l'agricoltura può divenire vero traino della rinascita economica. I palliativi non servono, così come non è servito invocare l'allargamento della normativa sui voucher, ipotesi scongiurata grazie all’impegno dei sindacati durante gli ultimi mesi, in piena crisi Covid-19. Non sono sufficienti i proclami per la lotta al caporalato e allo sfruttamento, le parole chiave sono tre: 1) incrocio domanda e offerta, 2) trasporti 3) controlli sul territorio. Affinché non ci siano alibi per nessuno, abbiamo proposto che gli enti bilaterali, costituiti dalle associazioni delle imprese e dei lavoratori, giocassero un ruolo di complementarietà nel mercato del lavoro. In questa giornata abbiamo voluto mettere al centro l'importanza del rinnovo dei contratti di lavoro sollecitando e sensibilizzando le controparti a riavviare immediatamente il negoziato per dare risposte adeguate a lavoratori ed imprese.