VII CONGRESSO FAI CISL PUGLIA, CONSIGLIO GENERALE RICHIEDE REGGENZA DELLA FEDERAZIONE
Tutela ambientale, xylella e lotta al caporalato al centro del VII° Congresso della federazione agroalimentare e ambientale regionale. Oltre al reggente Paolo Frascella, intervenuti anche il Segretario generale Usr Cisl Antonio Castellucci e il Segretario generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota.
Si è svolto a Crispiano in provincia di Taranto il settimo congresso della Fai Cisl Puglia, federazione dei lavoratori agroalimentari e ambientali che in regione conta oltre 24 mila iscritti. L’assemblea, dal titolo “RiGenerazione: persona, lavoro, ambiente”, ha eletto il nuovo Consiglio generale che a sua volta ha richiesto la reggenza dell’organizzazione, finora detenuta da Paolo Frascella. Sarà poi la Segreteria nazionale a pronunciarsi prossimamente sulla composizione della squadra che guiderà la federazione insieme al reggente.
L’agroalimentare, è emerso dai lavori congressuali, con i comparti connessi vale un quarto dell’intera ricchezza nazionale. Un’impresa su cinque appartiene ad agricoltura e pesca, che generano lavoro per oltre 1,2 milioni di addetti; mentre l’industria alimentare è il secondo comparto industriale nazionale per valore aggiunto prodotto e nel 2020 ha raggiunto quota 400 mila occupati. Ma sono tante le criticità sottolineate da Paolo Frascella nella sua relazione, a cominciare dal caporalato, la disoccupazione giovanile e femminile, il mancato riconoscimento della natura gravosa del lavoro per diverse categorie. “Il Governo – ha detto il sindacalista – deve lavorare con le parti sociali per accorciare il divario tra Nord e Sud e rilanciare la legalità e la lotta alle disuguaglianze, inoltre vanno portati avanti i tavoli avviati sul sistema pensionistico e sulle politiche del lavoro, anche perché servono regole nuove sulla natura gravosa dei lavori connessi ad alcuni comparti agroalimentari”. Altro tema centrale, la tutela ambientale svolta dai consorzi di bonifica e dai lavoratori idraulico forestali. “La Regione – ha accusato in proposito Frascella – ogni anno ci fa tribolare per rinnovare il finanziamento della gestione forestale, che significa messa in sicurezza del patrimonio forestale e cura idrogeologica, con promesse che spesso non vengono mantenute, e su questo continueremo a sollecitare progetti concreti e realizzabili perché è una parte di quella green economy che rappresenta, soprattutto per la Puglia, potenzialità di crescita enormi da legare alla riqualificazione del territorio, alla riconversione delle aree industriali, allo sviluppo del turismo”. Immancabile il tema della xylella: “Per i braccianti – ha allertato Frascella – si tratta di un dramma, ha causato uno squilibrio sociale che secondo i nostri calcoli, in termini di perdita di posti di lavoro, ha prodotto un impatto paragonabile a quello dell’ex Ilva: solo in provincia di Lecce negli ultimi due anni emerge una perdita di 8 mila posti di lavoro e quasi 300 mila giornate, un’emergenza occupazionale di cui nessuno parla. Abbiamo colto con favore la notizia delle risorse stanziate per la rigenerazione olivicola della Puglia, ma il Governo deve predisporre strumenti di sostegno anche per i lavoratori, non solo per le imprese, perché si sono ritrovati senza salario e senza prestazioni di sostegno al reddito”.
Ai lavori è intervenuto anche il Segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci, che ha ribadito il sostegno della Cisl regionale al lavoro svolto dalla Fai nei territori pugliesi: “Un impegno di assistenza ai lavoratori e di prossimità che è risultato di grande valore in particolare con la crisi pandemica per puntare sull’inclusione sociale e il contrasto al caporalato. Anche il Pil pugliese ha un trend positivo – ha aggiunto Castellucci – ma occorre rendere strutturale la ripresa, e i quasi 4 miliardi ottenuti finora per i progetti regionali sono risorse importanti da mettere in campo proprio per questo. Il Pnrr rende ancora più urgente un patto sociale da declinare a livello regionale e territoriale per costruire concretamente la ripartenza, ad esempio realizzando le Zes, la Cis Brindisi Lecce, nuove politiche industriali e ambientali. Quanto alle capacità di spesa – ha detto Castellucci – è positiva l’inversione di tendenza della regione negli ultimi anni, ma la sfida è trasformare queste risorse in lavoro sicuro e di qualità, mentre purtroppo ancora registriamo dati drammatici sulla sicurezza, con 3 morti al giorno: al 30 novembre avevamo 80 decessi sul lavoro in Puglia, una situazione inaccettabile”.
Oltre a delegati, operatori e dirigenti, sono intervenuti anche rappresentanti di altre sigle sindacali e delle istituzioni regionali. I lavori si sono conclusi con l’intervento del Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che ha sottolineato tra gli obiettivi principali quello di una giusta remunerazione per tutta la filiera agroalimentare: “Occorre aumentare la catena del valore, guardando non solo a produzioni agricole di eccellenza ma anche a una trasformazione alimentare virtuosa, capace di produrre posti di lavoro stabile e ben contrattualizzato”, ha detto. Al centro del suo intervento, le opportunità offerte dal Pnrr “per colmare i divari sociali, territoriali e infrastrutturali”. “Oggi però – ha aggiunto il sindacalista – vediamo una politica distratta dal rischio di scelte demagogiche, dal sapore elettorale, invece bisogna investire seriamente le risorse per dare alle generazioni future un Paese nuovo, una società più equa, un pianeta rigenerato, dunque serve una gestione partecipata e concertata affinché ogni euro speso si traduca in occupazione, qualità della vita, tutela ambientale”. In occasione del Congresso, il Segretario Generale Onofrio Rota e il reggente regionale Paolo Frascella si sono anche recati al cimitero di Bari per dedicare una nuova preghiera a Hope, giovane nigeriana morta in un ghetto e mai identificata, che la Fai aveva ricordato già con una cerimonia svolta a ottobre. “Ghetti e baraccopoli – ha ribadito Rota – rappresentano una violenza assoluta verso i lavoratori e la persona, le istituzioni non siano complici chiudendo gli occhi o addirittura giustificandone l’esistenza”.