13 Feb2025
LECCE, SVOLTO IL CONVEGNO "LA GESTIONE DELL'ACQUA: NECESSITÀ E PROSPETTIVE PER LA RINASCITA DEL TERRITORIO"
L'evento ha approfondito il ruolo dei Consorzi di bonifica ed è stato organizzato dalla Fai-Cisl territoriale in vista del Congresso che vedrà impegnata domani la Federazione
Si è svolto oggi a Lecce il convegno "𝙇𝙖 𝙜𝙚𝙨𝙩𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙘𝙦𝙪𝙖: 𝙣𝙚𝙘𝙚𝙨𝙨𝙞𝙩à 𝙚 𝙥𝙧𝙤𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙧𝙞𝙣𝙖𝙨𝙘𝙞𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙩𝙚𝙧𝙧𝙞𝙩𝙤𝙧𝙞𝙤", organizzato dalla Fai-Cisl territoriale in vista del Congresso che vedrà impegnata domani la Federazione.
In apertura, il Segretario generale della Fai-Cisl Lecce Gianluigi Visconti ha spiegato le motivazioni di fondo che hanno spinto il sindacato a organizzare l'iniziativa: "Il valore dell'acqua è essenziale - ha sottolineato - ed è nostro compito riconoscere dunque anche il valore del lavoro di chi se ne occupa: i Consorzi di bonifica sono strategici per lo sviluppo sostenibile del territorio e per la crescita del settore agroalimentare, non possiamo rendercene conto solo quando mancano le risorse idriche, come nelle recenti crisi avvenute in diverse zone a causa di siccità, dispersioni, mancata manutenzione. Da qui l’impegno costante della nostra organizzazione per garantire occupazione, lavoro di qualità, dignità".
Per Ada Chirizzi, Segretaria generale della Cisl Lecce, rimane fondamentale "espellere dalla gestione dei Consorzi di bonifica le logiche dei pregiudizi ideologici e degli interessi politici per privilegiare invece l'interesse collettivo e la tutela del capitale umano, e gararantire l'acqua come bene comune e patrimonio dell'umanità, come del resto riconosciuto dalle Nazioni Unite".
Concetto condiviso da Francesca Portincasa, Direttrice generale di Acquedotto Pugliese Spa: "L'acqua non è una merce, la nostra società è nata proprio per garantirne la qualità a favore degli agricoltori e della popolazione: il ricorso al privato non è da demonizzare ma certamente da valutare con molta attenzione affinché si compiano investimenti positivi e non finalizzati semplicemente al profitto. Serve una gestione industriale dell'acqua, cioè una gestione che sia efficace, efficiente, economica".
Francesco Ferraro, Direttore Arif Puglia e Commissario straordinario del Consorzio di bonifica Sud Puglia, dopo aver riportato alcuni dati ha sottolineato: "Siamo secondi in Europa per la superficie governata dai Consorzi di bonifica. Oggi i Consorzi sono strategici per affrontare la sfida del cambiamento climatico, che si caratterizza con eventi estremi. Per diversi anni non siamo riusciti a compiere i dovuti ammodernamenti anche a causa dei mancati introiti. Abbiamo bisogno di risorse umane, ma non siamo in grado ancora di rispondere adeguatamente al fabbisogno, anche perché la costituzione di un Consorzio unico che ha sostituito i quattro Consorzi del passato richiede tutte le dovute difficoltà organizzative. Il nostro obiettivo è fornire acqua alle imprese agricole a costi sostenibili, inoltre stiamo lavorando per sbloccare opere ferme ancora all'epoca della Cassa del Mezzogiorno".
L'evento, moderato dalla giornalista Valentina Murrieri, si è concluso con l'intervento di Onofrio Rota, Segretario generale della Fai Cisl nazionale, che ricordando il centenario della Legge sulla bonifica integrale ha sottolineato il ruolo strategico dei Consorzi nello sviluppo del territorio: "Ma se guardiamo ai cambiamenti climatici e alla transizione energetica - ha detto il leader sindacale - ci rendiamo conto di come oggi siamo di fronte a un nuovo cambiamento epocale che richiede una migliore valorizzazione delle 'tute verdi', cioè dei lavoratori e delle lavoratrici della bonifica e della forestazione. Quando in Veneto fu fatta la riduzione dei Consorzi da 21 a 10, l'operazione riuscì e infatti nel lungo periodo sono aumentati sia l'efficienza che l'occupazione. Invece l'idea di un Consorzio unico, come avvenuto qui in Puglia, ci ha visti sempre contrari perché trascende dalle caratteristiche idrografiche del territorio e rischia di dare vita all'ennesimo carrozzone amministrativo, una visione che tra l'altro rischia di deresponsabilizzare le realtà territoriali. Serve invece un rapporto diretto, di prossimità, tra imprese, lavoro, territorio, istituzioni locali e regionali. La nostra visione è quella che promuove l'autogoverno del settore da parte del mondo agricolo, ma questo richiede anche che la rappresentanza agricola si assuma le dovute responsabilità, per portare avanti un lavoro sinergico, che trascenda dai soli interessi delle aziende e guardi alla dignità dei lavoratori e all'interesse generale. Piena disponibilità da parte nostra a confrontarci su questo piano, così come a livello nazionale siamo impegnati nel confronto con lo Snebi sul piano contrattuale ma anche per garantire al settore le dovute risorse del Pnrr".