VIII° CONGRESSO FAI-CISL LAZIO: AGROALIMENTARE IN CRESCITA MA BISOGNA VALORIZZARE IA E IMMIGRAZIONE
All’evento anche il Segretario generale della Federazione nazionale, Onofrio Rota, il Segretario generale della Cisl Lazio Enrico Coppotelli, il Presidente nazionale di Terra Viva Claudio Risso e l’assessore regionale Giancarlo Righini
Si è svolto a Tivoli l’ottavo congresso della Fai-Cisl Lazio, categoria che rappresenta i lavoratori agricoli e dell’industria alimentare, della forestazione, dei consorzi di bonifica, del tabacco, della pesca. L’assemblea, dal titolo “Alimenta il futuro: lavoro, partecipazione, sostenibilità”, si è aperta con i saluti dell’assessore regionale Giancarlo Righini in rappresentanza del Presidente Rocca e con la relazione del reggente regionale e Segretario nazionale della Fai-Cisl Massimiliano Albanese, che ha sottolineato il ruolo sempre più strategico dell’agroalimentare per l’economia regionale: “Nel 2023 – ha ricordato il sindacalista – il valore delle esportazioni regionali agroalimentari è stato di 1.560 milioni di euro, una crescita del 9% rispetto all’anno precedente; inoltre il Lazio è la quarta regione italiana per volume di export agricolo, con una crescita media annua del 4% negli ultimi cinque anni”. Motore dell’export agroalimentare del Lazio, con il 65%, è la provincia di Roma, seguita da Latina; tra i principali prodotti esportati compaiono cereali, ortofrutta, olio d'oliva, vino e prodotti lattiero-caseari, con uno sbocco principalmente nei mercati di Ue, Usa e Asia. “Questo sviluppo – ha detto Albanese – può trovare un ulteriore sostegno negli accordi tra istituzioni e parti sociali: positiva, in questo senso, la firma a febbraio da parte della Regione Lazio con Cgil Cisl e Uil del protocollo d'intesa sul ‘Sistema delle relazioni sindacali’, volto a promuovere la partecipazione attiva delle forze sociali nella progettualità regionale”.
Tema quest’ultimo ripreso anche dal Segretario generale della Cisl Lazio, Enrico Coppotelli, che dopo aver evidenziato la crescita del sindacato in regione, con 8mila nuovi iscritti nell’ultimo anno, “merito anche di una Fai regionale più organizzata, che ha puntato sul ricambio generazionale del gruppo dirigente”, ha richiamato le imprese a un impegno concreto per azzerare gli incidenti sul lavoro: “Obiettivo raggiunto non a caso sulle opere giubilari, grazie al protocollo siglato tra sindacati, imprese e istituzioni per garantire legalità, sicurezza e applicazione dei contratti negli appalti”.
Al termine del congresso, il neo Consiglio generale della Fai del Lazio ha proposto di avviare un ulteriore periodo di reggenza, sulla quale si esprimerà prossimamente la Segreteria nazionale per comporre la squadra che guiderà l’organizzazione. Tra i partecipanti all’evento, anche il Presidente nazionale di Terra Viva Claudio Risso e il Segretario generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota, che concludendo gli interventi ha sottolineato l’impatto delle innovazioni tecnologiche sul mondo del lavoro: “L’intelligenza artificiale – ha detto il leader della categoria – deve essere governata con condizionalità etiche e sociali: dobbiamo saper concertare il rinnovo delle competenze e contrattare per ottenere con meno lavoro più reddito, produttività, sicurezza. La sfida è interpretare il senso di precarietà e incertezza per ottenere nuove conquiste. Su questo piano, continuano anche le nostre battaglie contro il caporalato e per la valorizzazione dei lavoratori stranieri, visto che il decreto flussi non funziona e che molti immigrati già presenti sul territorio vengono assunti irregolarmente: servono percorsi di regolarizzazione per consentire ai lavoratori di emergere dall’illegalità e dallo sfruttamento”.









































































