FLAT TAX, ROTA: “SERVE BEN ALTRO, SI PARTA CON FISCALITA’ A VANTAGGIO DI CHI VIVE IN MONTAGNA”
BOLZANO, 1 LUGLIO 2019 - “Le filiere diventano sempre più multifunzionali, la tecnologia ha apportato grandi innovazioni, e tante verranno negli anni futuri. Tutto questo sta trasformando il mondo del lavoro e presenta sfide che sono anche opportunità. Per il sistema montagna è importante guardare a quattro asset sempre più intrecciati tra loro, quello ambientale e agroalimentare, quello energetico, industriale e ricreativo. Il sistema montagna deve essere al centro dell’agenda politica proprio perché possa esprimere tutte le sue potenzialità, il suo essere fattore di coesione territoriale e competitività, patrimonio di nuovi e tradizionali modi di produrre lavoro, ricchezza, crescita”.
Lo ha detto il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, aprendo a Dobbiaco, Bolzano, il meeting “Riflessioni in alta quota – Giornate della montagna”, organizzato dal sindacato e dalla Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche.
“Il modello da adottare nel Paese – ha detto Rota – non deve essere quello dell’assistenzialismo, della precarietà, delle emergenze, ma quello che sostiene la dignità della persona attraverso il lavoro ambientale di qualità, attraverso i processi di inclusione sociale e di costante qualificazione professionale”. Spiegando le diverse proposte del sindacato per il sostegno alla montagna, il leader della Fai ha commentato anche il dibattito sulla flat tax: “Serve una fiscalità differenziata per le persone e le imprese che vivono e operano nei territori di montagna, altro che flat tax. Anziché tagliare le tasse con aliquote separate con l’accetta, mortificando il principio di progressività, che è anche inscritto nella nostra Costituzione, si dovrebbe agire per modulare in maniera più mirata una fiscalità di vantaggio per chi sta nei territori più impervi e vulnerabili, contrastando lo spopolamento delle aree interne e l’abbandono delle terre”.