GIORNATE DELLA MONTAGNA, CONCLUSA L'EDIZIONE 2023 SULLA SILA
Si è svolto a Camigliatello Silano, in provincia di Cosenza, l’appuntamento della Fai-Cisl “Giornate della Montagna – Riflessioni ad alta quota”, ideato per valorizzare il legame tra il mondo del lavoro e le vocazioni agroambientali. Il messaggio di fondo per Governo e Regioni lanciato dalla Fai-Cisl è che siccità, dissesto idrogeologico, incendi, assieme al contesto internazionale che richiede maggiori e migliori capacità produttive agroalimentari, sono sfide legate tra loro e accomunate dal tema del capitale umano: per cui c’è bisogno di investimenti pianificati e strutturali per riqualificare e valorizzare il lavoro delle cosiddette “tute verdi”, lavoratori agroalimentari, della forestazione e dei consorzi di bonifica.
Onofrio Rota, leader della Federazione agroalimentare cislina, ha denunciato l’esistenza di una “questione forestale”: “I lavoratori forestali sono stati dimezzati, ma il settore non è stato rinnovato sotto nessun aspetto. Essendo un asset strategico nazionale, andranno riportate a livello nazionale diverse competenze, altrimenti continueremo a gestire le risorse senza una reale programmazione: bisogna puntare su investimenti moltiplicatori che creano sviluppo, nuovo lavoro da qui ai prossimi 50 anni, una forestazione produttiva e non semplicemente conservativa”. Parole cui fanno eco quelle dello scrittore Paolo Cognetti, che ha sottolineato nel suo intervento come la montagna sia diventata anche un luogo “politico” in quanto ci spinge a ragionare su come convivere, sviluppando un’economia rispettosa dell’ambiente e degli obiettivi di felicità e libertà che questo habitat rappresenta per chi ci vive, tra cui, negli ultimi anni, anche parecchi giovani che magari hanno continuato a svolgere i propri mestieri da remoto grazie alle nuove tecnologie.
Il tema, quindi, oltre a riguardare l’occupazione coinvolge in pieno le strategie per la transizione ecologica e tutti i comparti legati, tra i quali le filiere del turismo, del legno, dell’energia verde. Da parte sua il Ministro Lollobrigida ha rassicurato: “Stiamo lavorando in sinergia con Regioni ed Enti locali per interventi mirati al fine di avere foreste in salute, tutelando la biodiversità e che siano capaci di contribuire alle azioni di mitigazione e adattamento alla crisi climatica, ma anche di offrire benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane”. Lo strumento di programmazione più rilevante, secondo il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, “è la Strategia Forestale Nazionale, per la cui attuazione sono disponibili 420 milioni nei prossimi 10 anni”. Una misura, secondo il titolare di Via XX Settembre, che “agisce in sinergia con gli interventi di sviluppo rurale inseriti nel Piano Strategico Nazionale della Pac, in particolare per sostenere la gestione agro-silvo-pastorale delle aree marginali, consentendone la manutenzione e la conservazione”. Mentre per quel che concerne il PNRR sono disponibili 10 milioni a valere sul Piano Complementare al PNRR, per favorire la realizzazione di accordi di foresta e di reti di impresa forestali. Risorse che andranno certamente ampliate, se pensiamo che in tutto il PNRR prevede 880 milioni per sistema irriguo e boschi. Ma soprattutto se pensiamo ai costi del dissesto idrogeologico e degli incendi, o ai 3 miliardi di alberi che l’Europa vorrebbe piantare entro il 2030.
I momenti di approfondimento, patrocinati dai Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura e dalla Regione Calabria, si sono tenuti nel Museo Narrante dell’Emigrazione presso la Nave della Sila, nel Parco Old Calabria di Camigliatello. Oltre 300 gli ospiti e 30 gli interventi, tra i quali diversi rappresentanti delle istituzioni, il giornalista Gian Antonio Stella, Giuseppe Antoci, Presidente Fondazione Antonino Caponnetto, Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, Nicola Dell’Acqua, Commissario straordinario alla siccità, Ermete Realacci, Presidente Symbola, il meteorologo Andrea Giuliacci, l’economista Leonardo Becchetti e Padre Enzo Fortunato, giornalista e scrittore. Oltre agli interventi si sono tenute anche attività di conoscenza del territorio e momenti musicali con i cantautori Mario Migliarese ed Erica Boschiero.
Le giornate si sono concluse con il Consiglio Generale della Federazione e l’intervento del Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra, che esaltando il valore dell’iniziativa ha sottolineato: “La montagna ha il forte potere di metaforizzare tante delle sfide e opportunità che abbiamo di fronte. Una montagna ‘difficile’, ‘povera’, come la Sila, ha intorno a sé tutte le contraddizioni, le fragilità, ma anche le potenzialità e le opportunità di questo particolare momento storico”. “Nella montagna c’è la sfida di uno sviluppo ancora negato, della crescita inespressa, di sinergie da ritrovare tra filiere agroalimentari, artigianato, turismo, infrastrutture, l’idea di un riscatto da conquistare per il Sud, i lavoratori, le famiglie e le imprese”, ha aggiunto Sbarra, che nell’atto della scalata vede lo spirito della Cisl, l’energia di un fare lontano dall’ideologia, dal populismo, dalla demagogia: “Un cammino faticoso ma appagante - lo ha definito il segretario - rinfrancato dall’unico mandato che ci interessa: quello delle persone che rappresentiamo”.