LAVORATORI AGRICOLI IN PIAZZA, SABATO 10 APRILE 2021 PREVISTI PRESIDI ANCHE DAVANTI LE PREFETTURE DI ABRUZZO E MOLISE
Sabato 10 aprile 2021, dalle ore 10, le lavoratici e i lavoratori agricoli scenderanno in piazza per far sentire la loro voce davanti alle Prefetture di tutta Italia. Sono previsti presìdi anche in Abruzzo e Molise. "Le lavoratrici e i lavoratori agricoli stagionali sono stati dimenticati dal Governo, nessun sostegno è stato dato loro negli ultimi decreti Ristori, e dagli stessi imprenditori che, nelle nostre regioni, non vogliono rinnovare i contratti provinciali, un mancato rinnovo che si rimanda da tempo, in alcuni casi addirittura da 10 anni. Questi lavoratori che svolgono un lavoro essenziale, primario e fondamentale per i consumatori finali, devono avere la stessa dignità degli altri, ricordiamo che svolgono il lavoro direttamente nei campi, negli agriturismi e nel settore florovivaistico". Lo affermano Pescara, Di Ventura e Lippa, segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil di Abruzzo e Molise.
"Sabato 10 aprile - spiegano dunque i sindacalisti - saremo davanti a tutte le Prefetture d’Italia per protestare e rivendicare: la garanzia per l’anno 2020, ai fini previdenziali ed assistenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019; il bonus stagionale anche per gli operai agricoli; l’estensione della disoccupazione Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative; le giuste tutele alle lavoratrici e ai lavoratori agricoli delle zone colpite da calamità naturali ed eventuali distruttivi; il riconoscimento di una Cassa Integrazione stabile anche per i pescatori, considerando la forte riduzione dell’attività di pesca. Inoltre, nella mobilitazione presenteremo anche la contrarietà al tentativo di semplificare ancor di più l’uso dei voucher in agricoltura, che comporterebbe gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori. Infine - concludono Pescara, Di Ventura e Lippa - rivendichiamo l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali, considerando lo stallo totale nelle nostre regioni anche nelle trattative che addirittura non sono state neanche avviate vista l’indisponibilità delle controparti".