ABRUZZO-MOLISE, SIGLATO PROTOCOLLO FAI-INAS: DISOCCUPAZIONE AGRICOLA NELLE SEDI FAI DISPONIBILE GIÀ DA OTTOBRE
Fai-Cisl e Inas di Abruzzo e Molise hanno siglato oggi a Chieti un protocollo di collaborazione per integrare la gestione delle pratiche assistenziali riservate ai lavoratori dei comparti agroalimentari e ambientali. L’accordo prevede momenti formativi per gli operatori sindacali sull’utilizzo della piattaforma web e una gestione condivisa dell’agenda degli appuntamenti, anche per seguire in maniera più efficiente le pratiche di disoccupazione agricola che la Fai-Cisl è pronta ad accogliere già a partire da adesso.
“Il nostro baricentro – ha spiegato Franco Pescara, Segretario Generale Fai Cisl Abruzzo Molise – è sempre la persona: con questa collaborazione ci concentriamo sull’accoglienza e assistenza dei lavoratori per dare loro risposte concrete e ottenere conquiste sul piano dei diritti e tutele, perché questo è il nostro modo di fare sindacato, nel solco dell’autonomia dalla politica e lontano dai populismi”.
“L’obiettivo principale del protocollo – ha aggiunto Gianfranco Porrari, responsabile dell’Inas regionale – è accorciare le distanze con le persone valorizzando gli strumenti informatici che già utilizziamo per altri servizi”.
Alla presentazione dell’accordo è intervenuto anche Giovanni Notaro, Segretario Generale della Cisl Abruzzo Molise: “Accogliere i lavoratori – ha detto il sindacalista – per noi non è semplicemente assistere una persona nelle pratiche amministrative, ma mettere a disposizione una rete di servizi per tutte le persone che si rivolgono a noi in base alle diverse esigenze. Un approccio coerente anche con la campagna della Cisl ‘aggiungi un posto al tavolo’ con la quale puntiamo a rafforzare la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese proprio per ritagliare un protagonismo sempre maggiore da parte dei dipendenti”.
La presentazione dell’accordo si è conclusa con l’intervento di Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale: “Il sindacato nuovo è quello capace di fare rete con una ‘sinergia militante’ tra categoria e servizi per assistere meglio i lavoratori e le loro famiglie. In particolare, contiamo di soddisfare le richieste di disoccupazione agricola, quelle previdenziali, quelle partecipative, integrandole con tutte le altre esigenze specifiche, ad esempio riservate a giovani, immigrati, donne: tutti devono poter trovare nelle nostre sedi risposte efficienti e competenti. Purtroppo c’è una competizione scellerata nell’assistenza che avvantaggia una visione mercenaria dei patronati e dei lavoratori stessi: noi rivendichiamo un approccio completamente diverso, in cui gli assistiti non sono numeri ma persone da rendere protagoniste nel mondo del lavoro”.