CANTINE SOCIALI TRENTINE: STIPENDI IN AUMENTO DEL 14,2%
Operai, impiegati e quadri delle 10 Cantine sociali trentine: per loro è in arrivo un ulteriore aumento in busta paga pari al 10%: frutto del lavoro portato avanti, al tavolo di contrattazione con la Federazione della cooperazione, da Flai Cgil (con la segretaria Elisa Cattani e Juri Frapporti), Confederdia (Claudio Paitowsky), Fai Cisl (Rosario Casillo), Fisascat Cisl (Fabio Bertolissi), Uila e Uiltucs Uil (Stefano Picchetti).
La novità riguarda più di 200 tra lavoratrici e lavoratori (cui si aggiungono ogni anno gli stagionali per la vendemmia) ed è frutto di un impegno che si articola su più aspetti. Il più recente è quello su cui è giunta la firma di questa mattina: si è infatti discusso di recupero del “differenziale Ipca” sul periodo di validità e vigenza del precedente rinnovo. In parole semplici, la differenza tra l’indice dei prezzi al consumo armonizzato pianificato (depurato dai costi energetici) e quello effettivamente riscontrato nella realtà. Su questo specifico fattore, si è ottenuto un più 10% sulle buste paga, capace di recuperare per intero la perdita di potere di acquisto.
Tale aumento verrà erogato con decorrenza dal primo gennaio 2024, tuttavia il recupero degli arretrati da gennaio a giugno 2024 avverrà entro la fine del 2024, in due tranche: la prima con la busta paga di luglio, la seconda col cedolino di dicembre. Come si giunge dunque al 14,2? Lo spiegano i sindacalisti: «Il restante 4,2% è frutto di quanto portato a casa, con vari incrementi, durante la validità del precedente contratto, che comprendeva il periodo dal primo gennaio 2020 al 30 giugno 2024. La firma sul recupero del potere di acquisto arriva davvero a pochissimi giorni dalla scadenza del contratto in essere assieme alla presentazione della piattaforma per il prossimo rinnovo contrattuale, che ci porterà fino al giugno 2028. Tra le nostre richieste ci sono migliori possibilità di conciliazione dei tempi vita privata-lavoro, nuovi permessi retribuiti, riconoscimento del tempo tuta, nuove maggiorazioni sugli straordinari e sul lavoro notturno e festivo, la malattia pagata al 100% anche nel secondo semestre nei casi di malattie oncologiche o con necessità di cure salvavita, buono pasto riconosciuto tutto l’anno e non solo durante la vendemmia. Chiediamo inoltre condizioni migliorative sui requisiti che normano l’ingresso nel “gruppo storico” dei lavoratori stagionali, l’aumento degli scatti di anzianità e l’incremento, sul quadriennio, del 9% degli stipendi, tenuto conto dell’Ipca programmato e del costo della vita in Trentino. Chiederemo anche condizioni migliorative su previdenza complementare e cassa mutua prevista dal contratto. L’elemento più importante, oggi, resta il fatto che si riconosca in maniera quasi automatica lo scostamento reale avuto tra aumenti contrattuali ed Ipca reale certificata: una novità assoluta per questo settore lavorativo, che garantisce un reale recupero del potere d’acquisto e condizioni di vita dignitose per lavoratrici e lavoratori».