TRENTINO, STALLO SUL CONTRATTO PROVINCIALE AGRICOLO, IL 31 LUGLIO SCIOPERO E PRESIDIO SOTTO LA COLDIRETTI
FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL del Trentino, dopo la proclamazione dello stato di agitazione dello scorso 18 luglio, annunciano lo sciopero dei lavoratori agricoli dipendenti delle Aziende Trentine con un primo presidio di protesta programmato presso la sede della Coldiretti di Trento mercoledì 31 Luglio 2024
A darne notizia sono le Segretarie Generali Katia Negri e Elisa Cattani rispettivamente di FAI CISL e FLAI CGIL insieme al funzionario della UILA UIL Fulvio Giaimo. Dopo diversi incontri di trattativa, l’ultimo oggi 29 luglio, non si riesce a trovare un punto di accordo. Coldiretti, Confagricoltura e Cia accolgono pochissime richieste della piattaforma tralasciando le più importanti, come la costituzione degli RLST (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale) per garantire maggior sicurezza nei luoghi di lavoro.
La distanza fra le parti riguarda, in particolare, l’aspetto legato agli aumenti economici. La richiesta dei sindacati è del 5% sui minimi tabellari per il biennio 2024 – 2025 a cui si aggiungeva un ulteriore 3% come elemento di garanzia per il mancato riconoscimento della produttività, che da anni viene rimandato. Quello relativo agli operai agricoli e florovivaisti è un Contratto collettivo con “autorità salariale” di primo livello. L’Istat prevede un Indice dei prezzi al consumo armonizzato per il prossimo biennio del 3,9%, considerando che si tratta di un dato nazionale che, dunque, non restituisce la fotografia reale del costo della vita nel territorio Trentino. Per questo, la richiesta economica avanzata in piattaforma risulta essere quanto mai legittima e oggettiva.
"Purtroppo - spiegano i sindacati - ci troviamo di fronte ad una controparte miope che, nei fatti ,non riconosce l’importanza del lavoratori. La rappresentanza datoriale, oltre a non accettare molte delle richieste presentate in piattaforma, tentano addirittura di peggiorare gli istituti contrattuali vigenti come: l’aumento dell’orario di lavoro ordinario nei periodi di raccolta (48 ore, attualmente 44 ore), inalzare il tetto massimo delle ore di straordinario passando dalle 250 ore previste attualmente a 300 ore, aumentare la tariffa a carico dei lavoratori per vitto e alloggio, offrendo un inadeguato aumento economico sui minimi tabellari del 3%. Lo stallo della trattativa ha spinto FAI, FLAI e UILA su mandato delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto, a proclamare lo sciopero fino a data da destinarsi con conseguenti azioni di protesta che potrebbero proseguire per l’intera estate. Ovviamente il nostro auspicio è quello di trovare un punto di accordo il prima possibile, che possa soddisfare le esigenze di tutti: in primis quelle delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche la necessità di scongiurare disagi per le tante aziende che hanno tutto l’interesse a valorizzare e fidelizzare i propri dipendenti attraverso retribuzioni giuste".